Page 43 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
P. 43

I SeSSIone - SocIetà e guerra. Le crISI deL 1917                     43



             rati in caso di sconfitta. E quando il 1° marzo 1917, i servizi segreti britannici
             pubblicarono un telegramma spedito dal segretario degli Esteri tedeschi, Arthur
             Zimmermann, ai messicani per proporre un alleanza destinata a riconquistare i
             territori persi tra 1845 e 1848, mentre gli Stati Uniti sarebbero stati minacciati
             dal Canada divenuto tedesco in caso di sconfitta inglese, Wilson ottenne la di-
             chiarazione di guerra alla Germania il 6 aprile. Fu un trionfo in Francia e nei
             rapporti del controllo postale fu utilizzata molto spesso la frase : « Il sole sorge
                       8
             ad Ovest » . Tuttavia, quest’entusiasmo doveva essere moderato. Gli Stati Uniti
             rimasero associati, non alleati. E l’esercito americano era inesistente. All’inizio
             di 1917, non contava che 142 000 uomini. Sarebbe dunque stato necessario mol-
             to tempo prima che quest’esercito diventasse operativo.
                Nelle stesso tempo, la rivoluzione russa del 15 marzo suscitò l’entusiasmo
             della stampa di sinistra e di molti politici come il socialista Albert Thomas, mi-
             nistro dell’Armamento. Georges Clemenceau, nel suo quotidiano, salutò l’even-
             to storico il 17 marzo e intitolò il suo editoriale del 21 marzo : « Avanti Rus-
             sia ! ». Tutti credettero in una guerra ormai nazionale, patriottica, democratica
             come nel 1793-1794 in Francia. Però, il Presidente della Repubblica, Raymond
             Poincaré, scrisse nelle sue memorie : « La Russia dimentica sempre più la guerra
                                             9
             per non sognare che la rivoluzione » . E di fronte al Prikase numero 1 del Soviet
             di Pietrogrado, prikase che aboliva la disciplina fuori servizio, il generale Henri
             Niessel, gia comandante la missione militare francese in Russia osservò che la
             rivoluzione era ben lungi da aumentare il patriottismo nelle masse come alcuni
                                                  10
             alleati si erano stupidamente immaginato . Di fatto, al campo de La Courtine,
             in Francia, i 10 000 soldati russi del corpo di spedizione presente in Francia dal
             1915, si ammutinarono nell’agosto 1917 e il 19 settembre soldati russi fedeli al
             governo provvisorio aiutati da soldati francesi ripresero il campo dopo bombar-
                                                                     11
             damento, combattimenti di strada, arresti e esecuzioni di ribelli .
                Ultimo problema internazionale, la Grecia fece irruzione sulla scena politi-
             ca francese. Il già Primo Ministro Eleftherios Venizelos, favorevole all’Intesa,
             s’opponeva al re Costantino, cognato di Guglielmo II e germanofilo. Ora, gli
             Alleati erano a Salonicco da parecchi mesi e conducevano una campagna attiva.
             La Grecia doveva dunque uscire della sua neutralità e scegliere gli Alleati, ma
             non lo faceva. Questo problema indebolì Aristide Briand. Abel Ferry, in occa-
             sione del comitato segreto alla Camera dal 25 al 27 gennaio 1917, accusò il



             8  KASPI ANDRé, Le temps des Américains, Publication de la Sorbonne, Paris, 1976, pp. 7-145.
             9  DUROSELLE JEAN-BAPTISTE, La Grande Guerre…, op. cit., p. 225.
             10  NIESSEL Général, Le Triomphe des Bolcheviks et la paix de Brest-Litovsk. Souvenirs, 1917-
                1918, Plon, Paris, 1940, 381 p.
             11  ADAM RéMI, Histoire des soldats russes en France 1915-1920. Les damnés de la terre,
                L’Harmattan, Paris, 1996, pp. 97-201.
   38   39   40   41   42   43   44   45   46   47   48