Page 46 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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46 il 1917. l’anno della svolta
simo dell’esercito francese e Ferdinand Foch divenne Capo di Stato Maggiore
dell’esercito. Però, Nivelle cristallizzò l’odio antimilitaristico più feroce (si ri-
cordi la canzone rivoluzionaria di Craonne). Tutttavia l’impatto dell’offensiva
dello Chemin des Dames va ridimensionato. Lo storico François Cochet scrisse
a proposito : « Nel 1915, l’offensiva dello Chemin des Dames sarebbe stata ce-
lebrata come un gran successo [avanzata di 7 chilometri, circa 30 000 prigionieri
tedeschi]. Nella primavera 1917, questi successi furono insufficienti perchè la
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stanchezza della guerra era troppo grande » .
Il fiasco di Nivelle fu pertanto giudicato come la causa degli ammutinamenti
che stupirono per la loro ampiezza mentre britannici e italiani avevano, anche
loro, conosciuto atti di rifiuto di guerra. In totale, 161 casi coinvolgenti 78 di-
visioni implicarono tra 59 000 e 88 000 soldati, dal 29 aprile al 5 settembre. Il
periodo di intensità massima durò dal 29 aprile al 24 luglio. La zona fu ampia,
innanzitutto nel settore di prima linea (sullo Chemin des Dames a Fismes, Fère-
en-Tardenois e Craonne, anche a Soissons), poi verso Est, tra Nancy e épinal
nei Vosgi, per imitazione, lontano dall’offensiva, ciò che lascia a pensare che il
fiasco di Nivelle non fosse l’unica causa.
Le ragioni sono in effetti diverse a seconda delle pratiche giudiziarie e delle
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carte . Per il Gran Quartier Generale, si trattava di un pacifismo disfattista nu-
trito dall’alcool, dal ruolo dei caporioni o dall’azione sovversiva dei socialisti
rivoluzionari (certo, bandiere rosse furono agitate ma non fu un atto politico
vero e proprio, piuttosto la manifestazione di uno sfogo). Dal canto loro, i ribelli
denunciavano il massacro e gli ufficiali macellai. Il legame con la sconfitta dello
Chemin des Dames fu dunque ben evidente quando il 4 maggio 1917, ad Oeilly
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a
nell’Aisne, la 13 compagnia del 321 fanteria rifiutò di andare al fronte, per
sfuggire al combattimento e a causa della stanchezza. Alcune unità, come il 128
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fanteria, a riposo il 15 maggio dopo i combattimenti a Brimont, protestavano per
ottenere un vero e proprio riposo nelle retrovie e per avere licenze più numerose
oppure per migliorare il vitto. Da un altro lato, questi ammutinamenti rappresen-
tavano un’ onda lunga iniziata molto tempo prima (atti di rivolta c’erano stati
per esempio il 12 novembre 1914, il 24 maggio 1915, il 30 aprile e il 4 giugno
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1916 ). Si trattava dunque di una sorta di parossismo della contestazione del
modo di fare la guerra e non di un classico rapporto tra obbedienza e disobbe-
dienza. Di fatto, per lo più, la calma tornò dopo aver spedito nelle retrovie i reg-
gimenti, aumentato il numero delle licenze, o ancora, autorizzato la partenza di
16 COCHET FRANÇOIS, La Grande Guerre …, op. cit., p. 255.
17 COCHET FRANÇOIS, Mutineries en France (1917), in Dictionnaire de la Grande Guerre…,
op. cit., pp. 741-742.
18 PENSUET JEAN, écrit du front : lettres de Maurice Pensuet, 1915-1917, Tallandier, Paris,
2010, p. 205.