Page 44 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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             governo di « una mancanza di volontà, di una mancanza di decisione, e di avere
                                                                      12
             dunque disorganizzato in questo Paese [la Grecia] la vittoria » . Briand fece il
             suo possibile per ottenere un voto di fiducia, e ci riuscì ma rimase profondemente
             ferito mentre la Grecia suscitava ancora preoccupazioni nell’opinione pubblica
             francese. Oramai, il minimo problema avrebbe avuto conseguenze mortali.
                 La Francia entrò allora nel tempo delle crisi politica, militare e morale.

             Il tempo delle crisi politica, militare e morale
                La caduta del governo Briand il 17 marzo 1917 fu il primo evento politi-
             co-militare fondamentale, provocato da una piccola crisi in occasione del comi-
             tato segreto del 14 marzo. L’ordine del giorno concerneva lo stato dell’aeronau-
             tica francese e obbligò Hubert Lyautey, da ministro della Guerra, a dovere delle
             spiegazioni. Ora egli aveva rifiutato di partecipare al comitato segreto perché
             aveva avuto la prova di fughe come dichiarò pubblicamente. Isolato, non popo-
             lare a causa del suo atteggiamento altero, odiato dalla sinistra, lasciato da Briand
             perché sosteneva Castelnau, il ministro della Guerra diede le sue dimissioni il
             15 marzo. Però il governo era troppo debole per superare la crisi e cadde. Fu un
             colpo di fulmine che provocò una crisi politica lunga e profonda con conseguenze
             militari.
                Certo, il nuovo presidente del Consiglio, Alexandre Ribot, era considerato
             come ottimo patriota, fautore di una guerra a oltranza e profondamente onesto,
             lontano dagli affari sospetti e dagli intrighi. Gran borghese, repubblicano mode-
             rato di destra, sentito al centro, seduttore della sinistra perché voleva sottomet-
             tere il militare al politico, aveva sopratutto 75 anni, e appariva come l’ultima ri-
             sorsa per salvaguardare « l’unione sacra » dal socialismo alla destra cattolica, ciò
             che piaceva a Poincaré, quello che aveva inventato la formula il 4 agosto 1914.
             Però, la cosa più importante fu che Paul Painlevé divenne Ministro della Guerra.
             La sua nomina derivò da considerazioni politiche (era repubblicano socialista
             indipendente e moderato), scientifiche (era un matematico di granda rinomanza
             e specialista dell’aeronautica) e sopratutto umane con la sua fama di semplicità e
             di essere un buon compagno. Ma sopratutto Painlevé era anche l’uomo di Pétain
             e di Foch e il nemico irriducibile di Nivelle.
                Il nuovo Ministro della Guerra conobbe il piano del generalissimo francese
             appena entrato in carica. Nelle sue memorie, fu spaventato dal suo ottimismo.
             Convocato al ministero della Guerra il 3 aprile 1917, Nivelle sostenne in effet-
             ti : « La vittoria è sicura. La rottura tra Reims e Soissons è indubbia. Le due
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             prime linee saranno prese con perdite insignificante » . Per sicurezza, Painlevé
             consultò Pétain e Franchet d’Esperey, molto pessimista, e Micheler, molto scet-

             12  DUROSELLE JEAN-BAPTISTE, La Grande Guerre…, op. cit., pp. 189-190.
             13  Ibid., p. 196.
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