Page 7 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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Presentazione del congresso 7
alla Commissione di inchiesta.
La eccessiva centralizzazione, tipica della gestione Cadorna, ebbe termine,
con una maggiore delega dei compiti sia agli uffici del Comando Supremo che ai
singoli comandanti di armata.
Lo stesso numero delle armate fu aumentato, accrescendo il personale dei
comandi di vertice cui furono ammessi anche ufficiali non provenienti dai corsi
dello Stato maggiore. anche l’organica delle unità fu rivista, accrescendo il nu-
mero di armi automatiche e riducendo l’organico complessivo.
La disciplina e il morale furono diversamente governati rispetto al passato.
Malgrado la gestione Diaz non sia stata più tollerante di quella di Cadorna con
i fenomeni di indisciplina e autolesionismo, furono eliminati sia la spettacola-
rizzazione delle esecuzioni che la pratica della decimazione. Inoltre si agì sugli
uomini con un miglioramento delle condizioni di vita, turni più leggeri di trincea,
resi possibili dall’accorciamento del fronte, maggiori licenze.
Sintomo di una nuova concezione dei reparti, si badò a mantenere il più pos-
sibile la fissità degli organici, riducendo al minimo i trasferimenti, non smem-
brando i reparti appena arrivati dall’addestramento e rimandando i feriti agli
stessi reparti.
Quando l’attacco austriaco si verificò nella metà di giugno 1918 trovò quindi
una organizzazioni molto diversa di quella di alcuni mesi prima.
I combattimenti, accesisi su di un ampio fronte, dal Trentino al basso piave,
misero in difficoltà lo schieramento italiano soprattutto per la gran quantità di
uomini e le imponenti masse di artiglieria impiegate dagli austro-ungarici.
Sul fronte trentino gli sforzi offensivi fallirono tutti, ma sul Montello e sul
basso piave gli imperiali riuscirono a creare due pericolosi salienti, catturando
diverse migliaia di prigionieri.
Il fronte tuttavia tenne, stavolta con la partecipazione più consistente dei re-
parti franco-britannici, grazie all’intervento dell’aviazione, alla precisa azione
dell’artiglieria italiana ed anche alla piena del fiume, che rese più difficoltoso per
gli austriaci alimentare le teste di ponte al di là del fiume che, sottoposte ad un
fuoco di annientamento, furono alla fine evacuate.
Il successo determinò la fine di ogni possibilità offensiva per l’esercito di
Vienna. poco dopo, nel corso dell’estate, fallirono anche le ultime violentissime
offensive tedesche in Francia, mentre il peso della fame, che lo sfruttamento dei
territori orientali non riusciva ad alleviare, minava sempre di più il morale degli
abitanti degli imperi tedesco e austriaco.
L’iniziativa era ora in mano all’Intesa. Ma non c’era unità di idee su quan-
do sfruttarla. anche Francia e Gran Bretagna infatti erano giunte al limite della
propria disponibilità di uomini, e i grandi ammutinamenti del 1917 avevano di-
mostrato che non si poteva continuare a pagare con decine di migliaia di vite i