Page 14 - Il 1919. Un’Italia vittoriosa e provata in un’Europa in trasformazione. Problematiche e prospettive - Atti 11-12 novembre 2019
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12           Il 1919. Un’Italia vittoriosa e provata in un’Europa in trasformazione




              al pericolo più grande: Caporetto. Finito il conflitto, l’Italia liberale era stata se-
              guita dal primo regime totalitario in Europa occidentale. Nonostante tutti questi
              cambiamenti, alcuni elementi di continuità sembravano, a Capello e a molti mili-
              tari italiani, più forti delle discontinuità.
                 Le pagine che seguono intendono analizzare se fra i militari italiani le discon-
              tinuità furono più forti delle continuità, e se nel dopoguerra essi avevano imparato
              da alcune lezioni che la Grande Guerra aveva in realtà impartito loro.
                 Esse mirano anche a far emergere la complessità dell’istituzione militare e della
              storia militare – non solo in Italia – quando si parla di lezione apprese e di learning
              institutions.


              Una guerra difficile, la vittoria, una pace facile?

                 Per l’Italia, la Prima guerra mondiale era stata una guerra straordinariamente
              difficile.
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                 In primo luogo essa era stata difficile per gli italiani. Era stata la prima guerra
              industriale e di massa, enormemente letale. Gli italiani la affrontarono senza
              un’unione sacra, con i liberali divisi fra neutralisti e interventisti, con i socialisti
              (il primo partito nel 1919, un terzo dei votanti) all’opposizione, e i cattolici (il se-
              condo partito, un quinto dei votanti) all’inizio divisi e incerti. Un’economia ancora
              prevalentemente agricola fu costretta a tenere il passo con le maggiori potenze
              industriali europee e vinse una guerra industriale. Poté farlo però indebitandosi
              enormemente, lasciando sugli anni seguenti un carico spaventoso: se si escludono
              le spese fasciste per il 1940-1943, si trattò della maggiore crescita del debito pub-
              blico dell’intera storia nazionale, in assoluto e in rapporto al Prodotto Interno
              Lordo.
                 La Grande Guerra era stata una guerra difficile anche per i militari, ovvia-
              mente. Come ovunque, fu una guerra che i generali non sapevano vincere. Ma i
                                                                                  5
              generali italiani avevano affrontato anche altre peculiari difficoltà: essi avevano
              dovuto convivere con un contrastato rapporto con i politici, che nell’estate 1914
              avevano cambiato nemico nazionale senza avvertirli e consultarli. La Grande
              Guerra fu per loro la più grande scommessa dell’intera storia nazionale che erano



              4  ISNENGHI, M., ROCHAT, G., La grande guerra 1914-1918. La nuova Italia, Firenze-Scandicci
                 2000.
              5  WINTER, J. (a cura di), The Cambridge history of  the First world war. Cambridge University Press,
                 Cambridge 2014. 3 vol..
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