Page 11 - Il 1919. Un’Italia vittoriosa e provata in un’Europa in trasformazione. Problematiche e prospettive - Atti 11-12 novembre 2019
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Intervento del Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa                 9




              Russia si eclissava momentaneamente nella sua guerra civile, mentre in Germania
              nasceva, minacciata da destra e da sinistra, la fragile repubblica di Weimar, debole
              e generoso esperimento di democrazia parlamentare. In Italia fu l’anno della de-
              lusione al tavolo della pace e delle turbolenze, in cui iniziarono a germinare i semi
              della crisi dello stato liberale, mentre a Fiume suggestioni rivoluzionarie e nazio-
              nalismo sfrontato tentavano un difficile balzo in avanti.
                 Primo anno della pace, il 1919 conteneva insomma molti degli elementi delle
              crisi future che dopo un ventennio avrebbero precipitato il mondo in un nuovo
              conflitto.
                 Quello di oggi vuole essere il momento di riflessione sull’eredità della guerra,
              sui problemi irrisolti del mondo postbellico, sugli aspetti meno conosciuti di un
              periodo ricco di agganci con l’attualità e che merita di essere studiato ancora a
              lungo.
                 La speranza infatti, a conclusione di questo centenario, è che i semi gettati in
              questi anni possano negli anni futuri contribuire allo sviluppo in Italia di un set-
              tore delle scienze storiche, la storia militare, che sta conoscendo in ambito inter-
              nazionale  un  notevole  sviluppo  accademico  e  un  grande  rinnovamento  dei
              paradigmi scientifici, accompagnato da notevole interesse da parte del pubblico.
                 Pochi temi del resto come la storia militare si adattano a offrire connessioni
              con i più diversi ambiti di ricerca: dalla storia economica e sociale alla geopolitica,
              dalla politologia alla storia della scienza, fino a giungere alle evoluzioni del co-
              stume, della comunicazione e dell’arte. Tutti temi che in queste due giornate di
              lavoro si cercherà di abbracciare con i contributi dei diversi relatori i quali sono
              stati suddivisi in sessioni tematiche dedicate ciascuna a un ambito caratterizzante
              il 1919: la situazione internazionale post Versailles, la smobilitazione delle Forze
              Armate, il loro impiego in ordine pubblico, l’eredità sociale ed economica della
              guerra, lasciando a disposizione una sessione per ulteriori approfondimenti di ca-
              rattere più specifico.
                 Senza addentrarmi oltre nel programma del congresso, frutto della sperimen-
              tata collaborazione dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Difesa con di-
              versi atenei, in primo luogo l’Università La Sapienza di Roma e l’Università
              Cattolica del Sacro Cuore di Milano, oltre che con gli Uffici storici delle Forze
              Armate e della Guardia di Finanza, una ultima considerazione merita di essere
              tratta.
                 Raramente un congresso di studi storici tocca come oggi i temi di attualità e
              pone domande ricche di interesse per gli italiani e gli europei di oggi. A chi guardi
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