Page 272 - Breve storia dell'organizzazione dei Servizi d'Informazione della Regia Marina e Regia Aeronautica. 1919-1945
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Breve storia dell’organizzazione dei Servizi d’Informazione della R. Marina  e R. Aeronautica


            speciale Sezione intercettazioni o Crittografica almeno fino al 1941. Infatti,
            il Servizio si avvaleva largamente delle informazioni fornite dal SIS e per
            le telecomunicazioni, dal SIM. Fino a quel momento il SIA aveva solamen-
            te tradotto, interpretato e valutato il traffico intercettato. Fino agli inizi del
            1941 la Marina aveva intercettato il traffico aereo per conto dell’Aeronau-
            tica che, dopo il 1941, organizzò una sezione per le intercettazioni guidata
            dal colonnello Renato Salaris, dal 1939 a capo della Sezione Radio inter-
            cettazioni e comunicazione del SIA, fino al settembre 1943 quando aveva
            aderito alla RSI (autorizzato dalle autorità del governo di Badoglio), asse-
            gnato all’Ufficio ‘E’ del SID (Servizio Informazioni Difesa della neonata
            Repubblica Sociale) dal quale uscì però dopo pochi mesi, nel gennaio 1944
            (v. sotto). Poche le notizie circa il Servizio Intercettazione e Decrittazione
            dell’Aeronautica, che si formò durante il conflitto ma strettamente control-
            lato e collegato con il SIM e dotato di personale in servizio permanente con
            una certa abilità professionale.
               Come sistemi di comunicazione al SIA furono usati la radio, le scritture
            segrete, le comunicazioni telegrafiche innocue, i codici. Il metodo più in uso
            era la radio con trasmissione per gruppi di cinque cifre. Vari erano i cifrari di
            diverso uso, operativo e per il servizio degli informatori. Il cifrario operativo
            era un vocabolario con sezione cifrante e decifrante, sempre per gruppi di
            cinque cifre. Le tabelle di sopracifratura, con validità mensile, erano compo-
            ste da varie colonne di cui la prima rappresentava la chiave. La decifratura
            andava in linea orizzontale, da sinistra a destra. Il cifrario al servizio degli
            informatori era sempre un vocabolario composto da parte cifrante e deci-
            frante ma a due cifre con trasmissione sempre a gruppi di cinque cifre, Nella
            decifrazione si tenevano in evidenza due cifre alternate, cioè due sì e due no.
            Solamente nel caso che non fosse stato possibile inviare le nuove tabelle alla
            scadenza mensile, quelle già in possesso per il mese precedente dovevano
            essere usate per linee verticali, ove la prima colonna serviva da chiave (un
            gruppo qualsiasi di cinque cifre), e contemporaneamente da punto di parten-
            za della decifrazione. Il controspionaggio residente nei paesi neutrali usava
            anche inviare telegrammi cosiddetti innocui le cui interpretazioni erano te-
            nute segretissime dal Paoletti, attivo Capo Sezione.
               Le notizie più dettagliate su crittografia e telecomunicazioni furono date
            dal colonnello Salaris e dal maresciallo Giuseppe De Feo, valente marconista
            dell’Aeronautica, ambedue conosciuti bene dai tedeschi e da questi stretta-


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