Page 273 - Breve storia dell'organizzazione dei Servizi d'Informazione della Regia Marina e Regia Aeronautica. 1919-1945
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La crittografia


             mente sorvegliati prima e dopo l’armistizio. Furono accusati di aver collabo-
             rato con il governo repubblicano: il primo come Capo Centro staccato R.T.
             della Sezione Telecomunicazioni e il secondo, come Capo Ufficio ‘K’ del
             SID ma in realtà agirono per il governo legittimo, come avevano fatto altri
             ufficiali del SIM e del SIS. De Feo era un sottufficiale marconista di carriera
             in servizio alla Sezione Radio intercettazioni e telecomunicazioni del SIA.
             Rimasto in servizio dopo l’armistizio e destinato all’Ufficio Stralcio del SIA
             dal generale Santoro ma dopo l’occupazione dei tedeschi, assegnato al SID,
             ove operò dal settembre 1943 al marzo 1944, era in contatto con il maggiore
             Santini del Comando di Roma Città Aperta che stava organizzando un Ser-
             vizio Informazioni del Centro clandestino di resistenza a favore del gover-
             no legittimo. Il De Feo riuscì a farsi inviare da Volta Mantovana al Centro
             SID distaccato a Roma, dove riusciva meglio ad avere contatti con il Fronte
             clandestino. Nel viaggio verso la capitale fu accompagnato dal colonnello
             Salaris (anche lui passato al SID, con autorizzazione di Santoro), che impose
             al Foschini, Capo del SID in quel periodo, di nominare De Feo, responsabile
             del Centro R.T. (sebbene ci fossero elementi più anziani) affinché potesse
             prendere visione dei cifrari e dei marconigrammi in arrivo e partenza, del cui
             contenuto veniva poi regolarmente informato il Santini. In questa posizione
             De Feo restò fino ai primi di marzo del 1944, quando ricevette l’ordine di
             tornare a Volta Mantovana.
                Per motivi di salute e con la complicità dei medici dell’Ospedale Militare
             del Celio, ebbe due mesi di licenza che gli consentirono di restare a Roma
             fino all’arrivo degli Alleati e riprendere il servizio con il Governo legittimo.
                Il colonnello Salaris, all’atto dell’armistizio, rimase a Roma assegnato,
             come il De Feo, all’Ufficio Stralcio del SIA, dopo lo scioglimento dello
             Stato Maggiore dell’Aeronautica. L’11 ottobre 1943 ricevette l’ordine, come
             tutti gli ufficiali in servizio al SIA, di presentarsi al nuovo Servizio informa-
             tivo delle Forze armate repubblicane, presso il Ministero della Difesa Nazio-
             nale. In quell’occasione fu incaricato dal generale Scagliotti di ‘osservare’ il
             nuovo ambiente e di riferire le sue valutazioni sul nuovo Servizio che la RSI
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             stava costituendo. In una relazione confidenziale allo Scagliotti,  redatta
             alla fine di ottobre, Salaris espresse la sua sfiducia sulle possibilità reali del

             52  Anche Scagliotti era stato inserito nel  nuovo Servizio repubblicano ma ne fu allontana-
                to dal Foschini, Capo del SID, ai primi di novembre 1943, perché visto con molto so-
                spetto da quelle autorità.

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