Page 270 - Breve storia dell'organizzazione dei Servizi d'Informazione della Regia Marina e Regia Aeronautica. 1919-1945
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Breve storia dell’organizzazione dei Servizi d’Informazione della R. Marina e R. Aeronautica
b) i codici di base e le relative tavole di cifratura non venivano cambiati tutti
allo stesso momento;
c) un gran numero di telegrammi cifrati con le stesse chiavi;
d) mancanza di gruppi alternativi per parole di uso comune;
e) molti indirizzi troppo lunghi: questi erano mandati sempre alle stesse sta-
zioni facilitando poi la comprensione della natura del contenuto;
f) l’uso ripetuto di gruppi semplici come il 2222 che voleva dire: la parola
seguente è presa dalla Parte II, etc..;
g) l’uso continuo di parola chiave con gruppo di cinque numeri separata da
una di quattro numeri, quindi riducendo a metà il lavoro dei crittografi;
h) la mancanza di telegrammi con contenuti falsi - i crittografi erano in
grado di contare sul fatto che i numeri contenevano messaggi reali e non
contenevano informazioni ingannevoli, portando a rivelare anche attivi-
tà non regolamentari in vari settori;
Bisogna però ricordare che gli inglesi, oltre a decrittare i messaggi di
Enigma, Ultra etc…tema sul quale molti volumi sono stati scritti, avevano
violato codici diplomatici italiani, come quello usato dal Consolato Generale
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d’Italia a Malta, almeno dal 1930. Il Console Generale a Malta era in realtà
il capo dell’intelligence italiana nell’isola in quegli anni, nell’ambito della in-
tensa collaborazione tra diplomazia e Servizi informativi, e non si occupava
solo di tutelare i connazionali ma riferiva opportunamente anche sui transiti
e approdi di navi della Mediterranean Fleet che nel 1935 era stata rinforzata
con unità della Home Fleet, in vista della possibile guerra in Abissinia. Non
essendoci un Addetto militare o navale, il diplomatico italiano inviava nu-
merosi rapporti a Roma, tutti regolarmente letti dagli inglesi. I Consoli che
si succedettero a Malta erano molti diligenti nel riferire anche delle nuove
opere di difesa costiera e sull’attività di sommergibili nemici ma a volte, nel
dettare le loro relazioni ai segretari, indicavano anche come cifrare alcune
parole, agevolando così il lavoro dei decifratori inglesi. Il sistema informati-
vo italiano a Malta si avvaleva di agenti e informatori direttamente reclutati
dal Console Generale. Una volta scoppiato il conflitto, fu impossibile, come
sopra ricordato, tessere una rete informativa. Era troppo tardi.
Un altro documento inglese, The Italian ‘Y’ Service Organisation, riguar-
49 Cfr. una grande mole di documenti al riguardo in NAUK, KV3/346/ 352/432. Erano
stati messi microfoni nell’Ufficio del Console Generale e era ascoltato il telefono del
Consolato e quello privato del diplomatico.
270 Capitolo settimo

