Page 53 - Breve storia dell'organizzazione dei Servizi d'Informazione della Regia Marina e Regia Aeronautica. 1919-1945
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Il SIS della Regia Marina. 1919-1939


             eventuali agenti diplomatici o consolari sarebbero stati ben presto scoperti e
             sarebbero così divenuti di dominio pubblico anche i loro legami diretti con
             le rappresentanze diplomatiche, ponendo in serio imbarazzo proprio il Capo
             Missione. Il loro funzionamento sarebbe stato messo in pericolo.
                Il terzo punto della critica di Bellavista riguardava il funzionamento affi-
             dato a esperti civili che non avevano una diretta responsabilità né specifica
             professionalità per le informazioni militari di carattere tecnico-strategico:
             sarebbe bastata la pressione esercitata dall’addetto militare o navale per vin-
             cere le resistenze pratiche e le difficoltà inerenti a tali ricerche?
                A questo proposito, considerando che le informazioni ‘tecnico-profes-
             sionali’ erano alla base di un certo tipo di attività degli Stati Maggiori della
             Marina e dell’Esercito, come sarebbe stato possibile, chiosava Bellavista,
             pretendere che questi organismi potessero delegare interamente la ricerca e
             la cernita delle notizie loro occorrenti o l’iniziativa di ricerca in determinati
             speciali campi ad un egregio funzionario, sì, ma sottordini al Ministero de-
             gli Affari Esteri, e per giunta mutevole col mutare di ogni Ministro?...
                Qualora questo Servizio cumulativo fosse stato realmente organizzato,
             quale sarebbe stato di conseguenza il ruolo degli Uffici Informazioni di Ma-
             rina ed Esercito che sovraintendevano anche agli addetti militari e navali?
             Erano Uffici che avevano una lunga tradizione, conoscenze professionali
             importanti e responsabilità specifiche. Sarebbero andati verso la soppres-
             sione? Questi Uffici però avevano, tra i loro compiti, anche la sorveglianza
             del personale militare, la prevenzione dello spionaggio specifico nel setto-
             re, compiti non affidabili ad altri organismi. E dunque, in conclusione, si
             sarebbe assistito ad una duplicazione di carattere burocratico di vari uffici
             con possibili conflitti di competenze e anche maggiori spese, ove invece si
             pensava ad una necessaria contrazione delle stesse.
                In sintesi, la proposta, nei termini con i quali era stata avanzata, non era
             accettabile. Bellavista però riteneva che il concetto informatore fosse va-
             lido e poteva essere applicato concretamente nel seguente modo: l’Ufficio
             unificato avrebbe dovuto assicurare le informazioni; la propaganda; la stam-
             pa; la legislazione concernente il controspionaggio; il controspionaggio; la
             crittografia e i cifrari; le informazioni circa l’economia, il commercio e l’in-
             dustria; l’investigazione. Un Ufficio con questi ampi compiti richiedeva la
             cooperazione di vari ministeri e organismi (Marina, Guerra, Esteri, Poste e
             Telegrafi, Colonie, Industria, Commercio, Lavoro, Finanze, Grazia e Giu-


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