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Secondo le dichiarazioni di Riso, il codice diplomatico degli Stati Uniti era
stato compreso da tempo anche perché in uso almeno dal 1932, il che ne aveva
reso facile la decodifica.
Nel 1943 Roma era in possesso di altri codici statunitensi, probabilmente
usciti dall’Ambasciata americana, e di codici inglesi; il generale Gamba, in quel
periodo, era riuscito anche a ‘rompere’ i codici del Vaticano, mentre il suo col-
lega Giovanni Valetta aveva fatto lo stesso con quelli romeni.
Dopo l’armistizio, nel 1944 Riso era a Napoli, Capo Ufficio Intendenza, la-
sciando così l’attività informativa. Molte delle notizie sull’organizzazione del-
la Sezione furono date proprio da lui agli alleati.
Il tenente colonnello Arturo Croci si occupò del settore inglese e americano,
anche dopo l’armistizio, operando sotto la direzione degli alleati. Il suo pari
grado Valetta era a capo della Sottosezione competente per la Francia, la Spa-
gna, il Portogallo e gli stati sud-americani, un esperto tecnico della decrittazio-
ne e un forte anti-fascista.
Il Serragli, altro membro della Sezione militare, non era in servizio perma-
nente; di professione avvocato, nato a Zara e anti-austriaco, era a capo del set-
tore slavo.
Il tenente colonnello Giuseppe Vassallo Todaro dirigeva la Sottosezione
Commerciale e studiava, in particolare, i codici commerciali e bancari italiani e
esteri. Collaboravano attivamente nella sezione di Via Poli, tre marescialli dei
Carabinieri, Paolo Borghese, Paolo Morabito e Filiberto Vitaletti.
Il capitano Giovanni Gramola fu assegnato alla Sezione Crittografica nel
novembre 1935 per la sua conoscenza del turco (era nato a Istanbul); nel 1936
tornò ai ruoli di provenienza, ma su sua richiesta nel 1940 fu assegnato di nuo-
vo al S.I.M. dove restò fino al luglio 1943, quando fu trasferito all’I.R.I.D. Lavo-
rava nella Sottosezione Diplomatica, Gruppo Turchia, che spesso collaborava
con i Gruppi che si occupavano di Bulgaria e di Grecia. Dichiarò che la mag-
gior parte dei codici erano stati fotografati e le copie erano in possesso della
Sezione, anche se era incessante il lavoro di aggiornamento delle tabelle di tra-
sformazione. Il traffico turco veniva trasmesso a Roma e inserito nel Bollettino
del S.I.M. in un lasso tempo molto breve.
Inviato a Tirana il 27 luglio 1943, poco tempo dopo, il 22 settembre, fu cattu-
rato e inviato in Germania dove prestò giuramento alla Repubblica Sociale per
non essere trasferito in Polonia. Fu inviato a Mestre, nella Milizia, nel febbraio
1944 e lì tentò più volte, senza successo, di entrare nella Sezione Crittografica
del S.I.D. o dei Servizi tedeschi. Trasferito ad Atene l’11 agosto 1944, gli fu pro-
posto o ordinato (disse che non aveva compreso bene il senso del colloquio con
l’ufficiale nazista) di divenire agente tedesco in Turchia ma il 15 ottobre 1944 le
truppe inglesi liberarono la capitale greca e subito fu preso in custodia dall’eser-
10 NARA; RG 457, cito alleato. Fornì molti dettagli nei suoi interrogatori sul Servizio Crittografico
NND – 963016,
10
1 dicembre 1944. del S.I.M., contribuendo alla ricostruzione dell’organizzazione della Sezione.
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