Page 201 - Carte Segrete dell'Intelligence Italiana il S.I.M. in archivi stranieri
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L’attività del S.I.M. nei documenti stranieri












                     Introduzione


                               li  studi  di  questa  seconda  parte  del  volume  non  sono  esaustivi
                               dell’azione del S.I.M. all’estero perché ancora non è possibile farlo
                     G  in modo organico e cronologico, come sarebbe auspicabile, per tutti
                     i settori dove operò dal 15 ottobre 1925 al 30 marzo 1949, quando venne isti-
                     tuito, come sopra anticipato, su direttiva del Ministro della Difesa un nuovo
                     Servizio, il SIFA che diverrà SIFAR dal 9 gennaio 1951.
                        I documenti italiani che riguardano questa parte di storia, infatti, sono divisi
                     fra vari archivi e soprattutto sono incompleti per le difficoltà di ‘sopravviven-
                     za’ che hanno avuto sia nelle sedi estere sia in quelle italiane: molti sono stati
                     distrutti all’atto di lasciare le loro sedi naturali, di fronte ad un’occupazione, o
                     sono stati dispersi (anche in case private), per non farli cadere nelle mani del
                     nemico del momento.
                        Per quanto riguarda i documenti in archivi esteri, alcuni sono ancora ritenu-
                     ti ‘riservati’, specialmente per il periodo dell’immediato dopo guerra. Taluni,
                     anche se appartenenti al periodo 1943-1945, non sono ancora disponibili, non
                     per la loro ‘sensibilità’, ma spesso per motivi banali come la mancata declassi-
                     ficazione o perché la stessa è in atto. Un esempio: i documenti sullo spionaggio
                     italiano a Malta negli Archivi inglesi, sono stati resi pubblici nel 2007 ma an-
                     cora agli inizi del 2009 non erano disponibili per gli studiosi in quanto ancora
                     mancanti di dettagliato inventario. Altri sono integrati in dossier non aperti al
                     pubblico e quindi ritenuti ancora non ‘comunicabili’.
                        Londra e Washington, comunque, hanno avviato da tempo un’opera di dese-
                     cretazione per l’ultimo periodo della guerra e ogni anno nuova documentazio-
                     ne accresce il patrimonio di quei pubblici Archivi. Per quanto riguarda l’O.S.S,
                     quasi tutto è ormai visionabile, in gran parte microfilmato; pochi sono ancora
                     i documenti retrieved dalla C.I.A. o organismi similari.  Per la legislazione in-
                     glese e americana un ricercatore può presentare domanda di accesso a quanto
                     non ancora ‘aperto’, con un iter non breve per la decisione relativa. Stessa cosa
                     dicasi per quelli francesi, mentre per quelli spagnoli ci sono ancora difficoltà
                     dovute alle recenti leggi sul segreto di stato non ancora del tutto applicate.
                        Per essere sicuri di aver visto tutto quanto possa essere d’interesse nel setto-
                     re dell’operato del S.I.M. in archivi esteri, occorrerebbe forse un intero anno a
                     Washington e altrettanto a Londra, ma alcune visite ben mirate sull’argomento






                                                           Il s.I.M. per l’estero e all’estero                 201
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