Page 205 - Carte Segrete dell'Intelligence Italiana il S.I.M. in archivi stranieri
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prevalso la parte squisitamente tecnica e le informazioni di carattere militare
erano ben servite ai politici per poter discutere di armistizi e di pace, di annes-
sione di territori e di confini. A Villa Giusti, il 3 novembre 1918, tra i rappresen-
tanti del Comando Supremo dell’Esercito Italiano che firmarono l’armistizio
con l’Austria-Ungheria era presente, e non per caso, il colonnello Tullio Mar-
chetti, capo del Servizio Informazioni della 1^ Armata, gran conoscitore del La classica
territorio trentino e della situazione strategica. copertina
Dividere l’attività offensiva da quella difensiva, ponendole sotto autorità contenente
diverse da quelle militari non sarebbe stato di certo produttivo: questo, però, documenti del
S.O.E. negli
non veniva considerato dal Ministro che, ovviamente, non era uno specialista Archivi di Londra
del settore; poi non era stata ancora colta a livello politico la complessità di un (NAUK).
sistema informativo, esigenza
che i militari avevano iniziato
bene a comprendere, avendo
avuto contatti operativi con al-
tri stati e per le esperienze ma-
turate sul campo.
Tittoni continuava la sua let-
tera notando che in un difficile
periodo di transizione, quale
quello che aveva caratterizza-
to la parte finale del conflitto e
l’inizio delle trattative di pace,
era logico che quei servizi fos-
sero stati svolti saltuariamente…
in contrasto con le direttive del
governo, ma si imponeva or-
mai che il loro funzionamento
venisse condotto sotto un’unica
direzione. Aggiungeva che se
motivi di guerra avevano reso
necessaria la creazione di vari
distinti Servizi per le Forze Ar-
mate, il sopraggiunto forte bi-
sogno di economie e l’evidente
sovrapposizione di competenze
in fase operativa, ne consiglia-
vano al momento la riunione in
uffici speciali da porre alle di-
pendenze delle rappresentanze
diplomatiche, che, a loro volta,
avrebbero operato sotto la dire-
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