Page 204 - Carte Segrete dell'Intelligence Italiana il S.I.M. in archivi stranieri
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di attività operativa che non veniva riportata in dettaglio, con indicazione di
persone (anche per coprire i protagonisti) e tempi, ma spesso sintetizzata in
rapporti asettici. Attraverso i documenti stranieri, che possono essere a volte
non accurati, si riesce invece a delineare le fila di come si svolgeva l’attività
informativa, al di fuori della ufficialità burocratica e di una ricostruzione della
1 Per un primo ten- storia organica dell’istituzione. 1
tativo di ricostru-
zione documen- Pochi sono i documenti concernenti l’arco temporale 1919-1925 (istituzione
tale della storia or- del S.I.M.) negli archivi stranieri citati. Dal punto di vista informativo l’Italia
ganica dell’istitu-
zione cfr. M. G. Pa- forse non era ancora ritenuta pericolosa e soprattutto di fronte ai servizi d’in-
squalini, Carte Se-
grete…, cit.,vol. I, telligence inglesi e americani, era indubbiamente in posizione arretrata. Iniziò
1861-1918; vol. II, a lavorare proficuamente all’estero alla fine degli Anni Venti, quando la nuova
1919-1949, Roma,
RUD, 2006-2007 e struttura dell’intelligence militare ebbe maggiori finanziamenti e la dignità di
Ambrogio Vivia-
ni, Servizi Segreti Servizio.
italiani. 1815-1985,
in due volumi, Ro-
ma, 1985. Notizie
anche in Andrea
Vento, In silenzio 1. Brevi cenni sul periodo precedente l’istituzione del S.I.M.
gioite e soffrite, Mi-
lano, 2010 e Giu- Subito dopo la prima guerra mondiale, la rete del servizio informativo mili-
seppe De Lutiis, tare operante all’estero ebbe qualche difficoltà e fu sul punto di essere sciolto
I Servizi Segreti in
Italia…, cit. , Mila- o sottratto ai militari, per essere strutturato in modo diverso, con un vertice
no, 2010.
civile. Nelle more della riorganizzazione delle strutture dello Stato, nel luglio
del 1919 il Ministro degli Esteri Tittoni scrisse al generale Diaz una lettera ri-
guardante un suo progetto per un servizio informazioni all’estero strettamente
legato alla propaganda per l’immagine italiana da curare nei territori stranie-
ri, cioè di supporto alle politiche governative all’estero: questa dichiarazione
d’intenti venne inviata in copia al Comando Supremo – Ufficio Operazioni per
2
2 AUSSME, E8, b. le risposte e le disposizioni di competenza.
272.
Di quale problema si trattava dunque? Tittoni notava che, finito il conflitto,
sarebbe stato necessario armonizzare tutti i servizi di propaganda e d’informa-
zione all’estero, con lo scopo preciso di unificare l’intera azione politica inter-
nazionale che il governo intendeva condurre, avendo come tramite istituziona-
le il Ministero degli Esteri. Era evidente, secondo il Ministro, che nel passato,
per motivi inerenti al conflitto, l’attività informativa all’estero e i servizi di
propaganda avevano dovuto e potuto lavorare in modo indipendente dal con-
trollo delle rappresentanze diplomatiche: se una situazione del genere era stata
accettata in tempo di guerra, non poteva più esserlo in tempo di pace.
Questa affermazione non era vera perché anche durante le operazioni bel-
liche, ove possibile, le rappresentanze diplomatiche avevano continuato a for-
nire coperture e strumenti idonei all’invio di informazioni di carattere milita-
re, essendo la diplomazia un altro efficace strumento di mantenimento della
sicurezza esterna di uno stato. Il controspionaggio, inoltre, aveva a che fare
con l’estero anche nelle sedi in patria (penetrazione nelle ambasciate straniere,
controllo degli stranieri sospetti etc.): sul campo di battaglia aveva ovviamente
204 Carte segrete dell’IntellIgenCe ItalIana