Page 207 - Carte Segrete dell'Intelligence Italiana il S.I.M. in archivi stranieri
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era mancato proprio un coordinamento centrale per una corretta analisi delle
                     informazioni raccolte. Questa valutazione era stata fatta, con parole ‘pruden-
                     ti’, dalla Commissione d’inchiesta sul ripiegamento dall’Isonzo al Piave, istituita
                     con il Regio Decreto n. 35 del 12 gennaio 1918, che non trovò deficienze degne di
                     rilievo ma incertezze nella valutazione delle informazioni raccolte e un esame
                     superficiale della situazione politico-militare.  Si affacciava dunque, e iniziava
                     a consolidarsi, l’idea di costituire un Servizio Informazioni militare centrale,
                     forse anche coordinatore di altri Servizi similari.
                        Quale che fosse stata l’accoglienza a questa idea, numerose riunioni furo-
                     no tenute e diedero origine anche a un progetto sulla riorganizzazione dei servi-
                     zi di informazione, propaganda e stampa all’estero, documento che, ulteriormente
                     limato, fu sottoposto all’esame dei vertici militari. Questi non avrebbero mai
                     potuto discutere una simile proposta e, se vi procedettero, lo fecero in modo
                     del tutto formale: nessun documento, infatti, è stato al momento in grado di
                     indicare una concreta discussione in merito. È evidente, tuttavia, che essi ri-
                     tennero interessante e suscettibile di pratica adozione il concetto informatore
                     di un Ufficio/Servizio unificato, cioè ‘centrale’ che potesse curare: le informa-
                     zioni, la propaganda, la stampa, la legislazione concernente lo spionaggio e
                     controspionaggio, la contropropaganda, la crittografia e i cifrari, l’economia, il
                     commercio, l’industria, le investigazioni.
                        L’esperienza  maturata  nel  corso  del  conflitto  nel  settore  informativo  si
                     imponeva e aveva evidenziato anche l’esigenza di un Servizio unificato che
                     comprendesse sia l’Esercito sia la Marina (l’Aeronautica sarebbe arrivata in un
                     secondo momento). La Forza navale corse il grave rischio di vedere sciolto il
                     suo Servizio, come prima tappa per la ristrutturazione del settore, nel quadro
                                                                                                    5    Per  l’attività  in-
                     generale della riorganizzazione delle Forze Armate interessate da una ridda di    formativa  ‘civile’
                     contraddittori progetti: l’ordinamento Albricci del 1919 e quello Bonomi del      di quel periodo v.
                                                                                                       i  ben  documenta-
                     1920 non fecero alcun cenno al Servizio Informazioni; anche in quello dell’ono-   ti saggi di Antonio
                     revole Gasparotto del 1921 non vi era alcuna indicazione particolare in merito;   Fiori, Il controspio-
                                                                                                       naggio ‘civile’. Dal-
                     l’ordinamento Diaz del 7 gennaio 1923 non previde cambiamenti nell’organiz-       la neutralità alla cre-
                                                                                                       azione  dell’Ufficio
                     zazione del Servizio, visto come organo del Comando Supremo senza alcuna          centrale  di  investi-
                     particolare importanza.                                                           gazione  1914-1916,
                                                                                                       in  “Italia  contem-
                        Il 25 agosto 1919, il Presidente del Consiglio Nitti firmò una Circolare recan-  poranea”,  giugno
                                                                                                       2007,  pp.  105-215;
                     te come oggetto uffici speciali di informazioni, documento che giudicava dura-    Spionaggio  e  con-
                     mente gli uffici informativi che avevano operato all’estero e in Italia per l’este-  trospionaggio  ‘civi-
                                                                                                       le’ in Italia durante
                     ro, sia della Presidenza del Consiglio sia del Ministero della Guerra.  Quegli    la  Grande  Guerra,
                                                                                         5
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                     Uffici avevano comportato una spesa rilevante e il risultato non era stato, a suo   ca del Risorgimen-
                                                                                                       to”,  Anno  XCVI,
                     dire, del tutto soddisfacente… 6                                                  fascicolo II, aprile-
                        Quale era stata la realtà? Il controspionaggio italiano, in sintesi, durante la   giugno  2009,  pp.
                                                                                                       237-286.
                     prima guerra mondiale e nei quattro anni immediatamente successivi, aveva      6    AUSSME,  M7,  b.
                     nell’ambito del Servizio Informazioni del Comando Supremo tre sezioni, la         408.
                                                                                                    7    NAUK,  WO  160/
                     “U”, la “M” e la “R”, ben note  all’intelligence inglese.  La sezione “U” rima-   24, agosto 1925.
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