Page 212 - Carte Segrete dell'Intelligence Italiana il S.I.M. in archivi stranieri
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Il S.I.M. e la penetrazione nelle ambasciate estere






                                   1. La Squadra ‘P’ (Prelevamento) di Manfredi Talamo


                                         l tenente colonnello dei Carabinieri Reali Manfredi Talamo era un uffi-
                                         ciale molto conosciuto dai servizi segreti inglesi, americani e tedeschi
                                   I  per la sua abilità nell’aver formato una squadra che ebbe la possibilità
                                   di penetrare alcune ambasciate estere in Roma, sottraendo cifrari e documenti:
                                   the most disturbing result of ROME counter intelligence activity concerns the leakage
                                   of vital information from the American Embassy in the years prior to the outbreak
                                   of war… since 1935… scrivevano gli americani riferendosi a quel periodo e a
                                   quella Squadra.
                                      Con il grado di capitano, Talamo era passato a disposizione del Ministero
                                   della Guerra negli Anni Trenta e assegnato al S.I.M., dove restò fino all’8 set-
                                   tembre. Fu sempre un ufficiale molto ‘ricercato’: prima dell’8 settembre 1943
                                   lo era da inglesi e americani che lo consideravano pericolosissimo, riconoscen-
                                   done rara professionalità che, peraltro, gli aveva fatto guadagnare i gradi di
                                   maggiore e di tenente colonnello per meriti eccezionali.
                                      Dopo l’armistizio fu di nuovo una delle persone più ricercate.  Mentre i
                                   Servizi alleati volevano ritrovarlo per ottenere da lui informazioni e collabora-
                                   zione, anche perché Talamo si era dato alla macchia subito dopo l’8 settembre
                                   per riorganizzare un controspionaggio a favore della Resistenza, i servizi nazi-
                                   fascisti lo consideravano un pericoloso agente nemico da eliminare, come poi
                                   riuscirono con la rappresaglia che seguì l’attentato di Via Rasella (dove furono
                                   uccise trentatré SS)  che culminò con il massacro delle Fosse Ardeatine, il 24
                                   marzo 1944.
                                      Tra le informazioni concernenti la cattura del colonnello Talamo da parte
                                   dei nazisti, si legge in un rapporto dell’O.S.S., Centrale di Roma, redatto il 29
                                               15
                 15    NARA,  RG  226,   luglio 1944,   che sarebbero stati due civili a denunciare al maggiore Kappler
                   NND – 917174, 29
                   luglio 1944.    il nascondiglio del Talamo su indicazione di una certa signora Carrer che, su
                 16    Per  ulteriori  noti-  raccomandazione del conte Thaon de Revel, aveva lavorato al S.I.M. come se-
                   zie sul Fettarappa-
                                                                                              16
                   Sandri,  v.  ibidem,   gretaria all’Ufficio del tenente colonnello Fettarappa-Sandri,  già capo del con-
                   p. 169-172.     trospionaggio: conosceva bene le attività di Talamo, i suoi rapporti e le amici-
                 17    NARA,  RG  226,
                   NND – 927021, lu-  zie personali. Secondo la testimonianza resa da quest’ultimo ufficiale ai Servizi
                   glio 1944, senza in-  di intelligence inglesi, Talamo fu arrestato senza che il Servizio Informazioni
                                                         17
                   dicazione del gior-
                   no.             Difesa (S.I.D.) repubblicano e Foschini, che ne era allora il capo,  ne fossero al
                                   corrente: lo seppero solo dopo alcuni giorni. Il testimone riferì ulteriori det-
                                   tagli: alle richieste del S.I.D.  sulla situazione di Talamo, per giorni i tedeschi
                                   negarono di averlo nelle loro mani. Secondo il Fettarappa-Sandri, sia Graziani,
                                   sia Gambara, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito della R.S.I, sia Archimede





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