Page 280 - Carte Segrete dell'Intelligence Italiana il S.I.M. in archivi stranieri
P. 280

Nella pagina a   militare. Accanto al Luccardi era confermata la collaborazione del maresciallo
                           fianco:  dell’Arma Giorgio Bedin, già oggetto dell’espulsione da Gibilterra, il quale era
                          nota di
                      trasmissione   il tramite tra Luccardi e gli agenti. Dopo “l’incidente” nella Rocca, non viag-
                                                                                                         115
                    di uno dei bag   giava più come prima. Aveva lavorato con un certo ‘comandante’ Juliani noto
                   reports da parte   come D’Alloro, che forse fungeva da ulteriore tramite con gli agenti; disponeva
                   della Sicurezza
                  inglese di Malta.  di  una  automobile  personale  e  faceva  uso  anche  di  alcuni  equipaggiamenti
                                   fotografici di un certo pregio.
                  115   Sic nel documen-  Un altro impiegato del Consolato, il segretario Italo Aflallo,  andava spes-
                                                                                                116
                    to.
                  116   Sic nel documen-  so a Gibilterra per ritirare la posta. Ragionavano gli inglesi: poiché già era noto
                    to.            che un impiegato del Consolato che visitava Gibilterra per ritirare il corriere
                                   diplomatico era in contatto con agenti italiani della Rocca, sembrava chiaro
                                   che l’Aflallo era connesso con l’organizzazione informativa italiana di natura
                                   militare più che politica.  Fu individuato in realtà da una ‘delicata’ fonte in
                                   Malta, definita unimpeachable, very delicate source in Malta,  che aveva indicato
                                   un certo ‘capitano’ nel cui nome (che non era stato ben capito o captato… ) si
                                   trovavano le lettere ‘A’ e ‘L’. Era uno di quei bag reports del giugno 1937, otte-
                                   nuti dalle intercettazioni poste in essere nell’Ufficio  del Console Generale di
                                   Malta, Casertano (v. sotto).
                                      Guido Carrara, anche lui ormai noto, era descritto come un informatore as-
                                   sai dinamico: si diceva che avesse militato come sergente nella Legione Spa-
                                   gnola dell’allora colonnello Francisco Franco e che fosse stato poi impiegato
                                   nell’intelligence della Marina spagnola, proprio in Tetuán.
                                      Era abile il Carrara: conosceva l’italiano, lo spagnolo,  l’inglese e il france-
                                   se… e il latino! Aveva a sua disposizione una macchina privata e viaggiava
                                   frequentemente fra Tangeri, Tetuán e Ceuta; partecipava spesso a trasmissioni
                                   radio in spagnolo da quelle stazioni. Gli inglesi erano convinti che lavorasse
                                   per i servizi d’intelligence militare italiani e spagnoli, in territorio ristretto. Un
                                   informatore degli inglesi aveva riportato che Carrara era molto fedele alla Spa-
                                   gna tanto che una volta, a Luccardi, che gli aveva chiesto informazioni detta-
                                   gliate sulle nuove unità spagnole create in Marocco dall’inizio dell’insurrezio-
                                   ne franchista, aveva risposto che stava lavorando con, e non contro, la Spagna
                                   e quindi non avrebbe intrapreso nessuna azione di controspionaggio contro
                                   Franco. L’informatore inglese aggiunse anche che Carrara aveva denunciato
                                   l’accaduto allo Spanish (insurgent) Staff.
                                      Altro attivo agente del Luccardi era Lorenzo  Ravella, un trentenne nativo
                                   di Tangeri, che parlava un corretto arabo. Era commerciante di vini, macchine
                                   da scrivere, apparecchi radio.  Il suo ruolo nell’organizzazione dell’intelligence
                                   militare era quello di corriere. Andava a Siviglia due volte al mese dove sicu-
                                   ramente portava rapporti e altri ne ritirava. Andava occasionalmente anche in
                                   Portogallo, a Lisbona, ma ‘stranamente’ (veniva notato) non passava per Gi-
                                   bilterra, ma per Algeciras. A Ceuta aveva contatti con uno spagnolo di cui era
                                   conosciuto solo il nome di copertura, ‘Atlas’, ma quando gli scriveva si firmava






                 280               Carte segrete dell’IntellIgenCe ItalIana
   275   276   277   278   279   280   281   282   283   284   285