Page 13 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
P. 13

LA  SITUAZIONE  GLOBALE  DEL  CONFLITTO









                                                               PIERLUIGI  BERTINARIA



               l.  Prodromi della fine  del Mediterraneo
                   Il mese di febbraio aveva registrato alcuni successi tattici degli itala-
              tedeschi nella Tunisia meridionale. Il canto del cigno di Rommel fu  la di-
              sfatta che egli  inflisse agli  americani sul passo di Kasserine:  al prezzo di
              1000 uomini egli provocò la perdita di 7000 uomini e di parecchie centi-
              naia  di  mezzi.
                   Pochi giorni  dopo  tornò  in  Germania.
                   Intanto lo schieramento anglo-franco-americano si  stava completan-
              do  con  lentezza  implacabile.  A  metà marzo  del  1943 gli  effettivi  erano
              saliti a 450000, inquadrati in 21  divisioni di cui 4  corazzate. L'Aviazio-
              ne  contava  4500  aerei  e la  Marina  alleata  dominava  i  mari.
                   Contro di essi l'Asse allineava i resti di  16 divisioni e  1400 aerei da
              combattimento, oltre a 500 aerotrasporti, dei quali veniva fatta strage men-
              tre  tentavano  di  convogliare  altre  forze  in Tunisia.
                   L'offensiva finale ebbe inizio il  17 marzo sul fronte del Mareth, nella
              Tunisia  meridionale.
                   Il generale Messe si  difese  con abilità,  ma schiacciato da forze  pre-
              ponderanti dovette -   in  due  riprese -  ritirarsi  nella Tunisia  centrale.
                   Gli italo-tedeschi erano compressi in una testa di ponte di soli 15 000
              chilometri quadri.  Contro di essa  fu  sferrato il  6  maggio  l'attacco finale
              che  si  concluse  una  settimana  dopo  con  la  resa  generale.
                   L'ultima a deporre le armi fu l'armata di Messe che si battè contena-
              ce eroismo. Ma le  perdite furono tremende: dalla battaglia di El Alamein
              a quella di Tunisi, oltre 400 000 uomini, migliaia di aerei e decine di navi
              da guerra e  da  carico.









   I-VOLUME-quarto-anno-1994.indd   13                                                  03/03/16   16:42
   8   9   10   11   12   13   14   15   16   17   18