Page 15 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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LA SITUAZIONE GLOBALE DEL CONFLITTO 15
pressori che non intendevano perdonare una decisione estranea alla sua
volontà, ma soltanto motivata dal fatalismo e dalla rassegnazione di non
potervisi opporre.
2. Le strategie a rimorchio del Fronte Orientale
Nel 1943, contro le esigenze di un fronte sempre più ampio, le forze
tedesche si assottigliavano. Le perdite assommavano già a quasi 2 milioni
di uomini- ovviamente i più valorosi e quelli con maggior spirito d'ini-
ziativa, cosa che alla lunga si ripercuoterà sempre più essenzialmente sul-
lo spirito combattivo delle truppe - e l'Armata Rossa non appariva
indebolita al punto da renderne probabile un crollo militare. Anzi, l'ini-
ziativa prima o poi sarebbe passata dalla sua parte.
A questo punto la situazione della guerra appariva disperata. La gra-
vitazione delle forze era concentrata sul fronte meridionale e caucasico e
ciò ne provocava una dispersione in grande stile dando avvio ad opera-
zioni eccentriche di larghe dimensioni che invitarono il nemico a penetra-
re nei vuoti dell'estesissimo fronte meridionale tedesco, accerchiandolo a
Stalingrado e nel Caucaso. Perciò Hitler e l'Alto Comando germanico si
attestano su una strategia di contenimento che serviva ad assolvere il dog-
ma ideologico razziale del Fiihrer.
Il conflitto diveniva spietato. Non si vedeva alternativa se non quella
di combattere con Hitler. Gli stessi comandanti tedeschi d'oriente non ve-
devano alcun senso in una rivolta contro il dittatore che avrebbe trascina-
to con sé il crollo dell'Esercito e lo straripamento dell'Armata rossa nella
Germania orientale.
Il 24 gennaio 1943 l'assunzione anglo-americana della formula
della "resa incondizionata" per Germania, Italia e Giappone, da un lato
migliora la tensione dei rapporti con Mosca ma scoraggia la resistenza ci-
vile e militare contro Hitler, che si era maturata dopo Stalingrado. La ri-
sposta tedesca fu la proclamazione della guerra totale e la mobilitazione
di tutti i riservisti.
Sostanzialmente, però, la situazione sul.fronte orientale rimase im-
mutata. È vero che Leningrado (gennaio '43) era stata sbloccata ed alcune
offensive limitate di von Mainten avevano alleggerito il fronte meridiona-
le, ma la situazione navale era al collasso.
Dal 1943 il tonnellaggio mensile affondato dai tedeschi risultava in-
feriore a quello rimpiazzato dagli alleati, tanto che Doenitz (nuovo Coman-
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