Page 19 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
P. 19

LA  SITUAZIONE  GLOBALE DEL CONFLITTO                               19

                  A causa degli sfavorevoli avvenimenti nel Mediterraneo e in Sicilia,
             Hitler -  non disponendo di riserve ed avendo bisogno di truppe -  do-
             veva  prelevarle sul  fronte  orientale e sospendere  "cittadella".  Ed  i  russi
             ripresero  l'avanzata  tassando  le  proprie  truppe  di  sacrifici  inumani.
                  Sulla distanza, la battaglia di Kursk si  rivelò lo spartiacque tra l'ulti-
             ma speranza di vittoria tedesca e la sconfitta. Infatti, i successivi dilazio-
             namenti  provocarono  la  perdita  della  sorpresa  e,  dopo  l'esperienza  di
             Stalingrado, il concetto di attaccare il nemico in posizioni fortemente or-
             ganizzate  era  dispendioso  oltre  i  limiti  del  rischio  accettabile.
                  L'offensiva fu  intrapresa nella  speranza di strappare in Europa una
             vittoria anticipata prima che gli anglo-amercani sbarcassero sul continente.

                  Fino al 1943 i tedeschi avevano vinto prevalentemente sul piano tat-
             tico, ma erano venuti meno su quello strategico. A Kursk fallirono invece
             strategicamente  poiché  non  raggiunsero  il  successo  tattico.
                  Dopo " cittadella"  l'Asse perse ogni  iniziativa sul fronte  orientale e
             non  fu  più  in grado  di  riprenderla.
                  Intanto si  stavano profilando nubi sempre più minacciose sul desti-
             no  dell'Asse.  Il  l O luglio gli  alleati  sbarcavano in Sicilia  e le  esigenze  di
             "caricamento" del fronte  italiano da parte delle truppe tedesche appari-
             vano  inevitabili.
                  Il convegno di Feltre (19 luglio) non servirà a sanare con drastici prov-
             vedimenti una situazione ormai compromessa: ad aggravarla, anzi, l' ordi-
             ne  del giorno  "Grandi"  del  25,  metterà  Mussolini  fuori  gioco.
                  Ma gli alleati -  cadenzando il loro inesorabile calendario -  aumen-
             tavano gli accordi congiunti ed esasperavano gli impegni intrapresi. Il  14
             agosto  aveva  infatti  inizio a  Quebec la  conferenza  "Quadrant" alla  pre-
             senza  di  Roosevelt,  Churchill  e  del  canadese  Mackenzie.  In  essa  furono
             concordati lo  sbarco in Francia e l'apertura di un terzo  fronte  in Cina e
             Birmania.  -  Nasceranno  tuttavia  alcune  contestazioni  statunitensi  alla
             guida britannica. Roosevelt caldeggiava infatti l'apertura di un "vero" se-
             condo fronte in Europa -   dopo tre anni -  in contrasto con la strategia
             "periferica" del "premier" britannico. I servizi informazione operativi ame-
             ricani, si affrancarono dall"'lntelligence" britannico in quanto si accorse-
             ro  di  venire  condizionati  nelle  decisioni.
                  Una maggior autonomia strategica, quindi nel rispetto della priorità
             operativa sancita con la decisione dello Stato Maggiore americano di "Ger-
             many first" .









   I-VOLUME-quarto-anno-1994.indd   19                                                  03/03/16   16:42
   14   15   16   17   18   19   20   21   22   23   24