Page 22 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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               teatro  del  Pacifico che lo  stesso  principio  "Germany first"  venne messo
               in crisi e non fu più possibile costituire un unico baricentro nell'Atlantico
               per l'intervento  in  Europa.  Al  termine della  battaglia  di  Guadalcanal il
               potenziale delle  forze  di  combattimento americane nel Pacifico era pres-
               soché pari a  quello  disponibile  nel  Nordafrica  e  nelle  isole  britanniche,
               e  destinato  alle  esigenze  del  teatro  strategico  europeo.
                    In  un suo  bilancio  retrospettivo sull'andamento della guerra,  l'am-
               miraglio Tojo- che nel 1944 non ricopriva più la carica di Primo Mini-
               stro  -  affermò  che  il  governo  giapponese,  nell'aprile  del  1942  aveva
               commesso un madornale errore strategico poiché aveva deciso di non sfrut-
               tare la  favorevole  situazione scaturita  dalla  crisi  del dominio britannico
               in India,  e aveva  fatto  sbandare il  timone delle  operazioni militari  diri-
               gendole prima contro l'Australia e poi contro le Midway. A suo giudizio,
               i capi giapponesi avevano sopravvalutato la forza  della loro flotta  facen-
               dosi prescrivere da essa, di volta in volta, l'indirizzo strategico da conferi-
               re alle offensive. Era stato inoltre un'altro errore attendere l'avanzata tedesca
               sul canale di Suez e nel Caucaso. I giapponesi nell'estate del  1942 avreb-
               bero  dovuto  tentare la  marcia  sull'India  da  soli.
                    I termini, tuttavia,  per una cooperazione strategica fra  Germania e
               Giappone -   dopo  i  rispettivi  insuccessi  in Africa,  nel Medio  oriente e
               nel Pacifico- sembravano sfumarsi, se non a tramontare del tutto. L'of-
               fensiva in Russia del 1943 era cominciata già troppo tardi, in un momen-
               to in cui il Giappone non era più in grado- nonostante la sua sconfinata
               mobilità strategica -  di dare una mano all'Esercito tedesco in marcia verso
               l'Iran.
                    All'epoca, la  cooperazione tedesco-giapponese era già ridotta al mi-
               nimo,  ossia  all'importazione  -  quando  si  riusciva  a  rompere  il  blocco
               -  di alcune materie prime essenziali, soprattutto caucciù, dall'Asia sud-
               orientale controllata dai giapponesi ai porti della  Francia occidentale oc-
               cupata  dai  tedeschi.
                    L'effetto della mancata unificazione tra le offensive giapponese e te-
               desca nel settore indiano e in quello medio-orientale diventò quindi deter-
               minante  ai  fini  degli  ulteriori  sviluppi  della  guerra,  giacché  le  zone  di
               influenza giapponese e tedesca rimasero scollate ed isolate: così, la Gran
               Bretagna e gli Stati Uniti acquisirono la possibilità di piegare gli Stati del
               tripartito  uno  dopo  l'altro.
                    Il Giappone, dopo la conquista dei territori del sud-est asiatico dalla
               Birmania alle Indie Olandesi fino all'arcipelago delle Bismark (1943), sarà









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