Page 204 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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                   Sul fronte romagnolo, il btg Forlì  tenne Q.  424 sino al  15-16 aprile,
               ripiegando poi sul Reno e infine sul Po. I due btg della Decima,  dopo aver
               combattuto duramente a Comacchio e Argenta, ripiegarono il 21 sulla po-
               sizione di resistenza di Po di Goro, allestita dal Co/leoni,  dove il Barbarigo
               ebbe una scaramuccia col 1/21°  Cremona.  L'ultima a ripiegare fu  la  2a  cp
               del Mameli,  che ancora il  22  aprile perse e riprese la  posizione di  Viano
               attaccata dai brasiliani, e il  23  ripiegò  su  Fornovo,  combattendo ancora
               il  27  nella  zona  di  Collecchio.
                   Il  22  aprile 478 uomini  del  Lupo  (in  ricostituzione a  Marostica:  T.
               V.  Stripoli), risalita la marea dei fuggiaschi,  si attestavano sul Po tra Bot-
               trighe e Cavanella, dove, il25, si ricongiunsero con i resti delle altre unità
               della  Decima,  proseguendo poi riuniti  per Adria.  Abbandonata l'idea  di
               resistere sull'Adige, cercarono di raggiungere Thiene e di qui Trieste, ma
               il  26  dovettero  arrendersi  a  Basanella.
                   Sul  fronte  delle  Apuane l'attacco  americano  ebbe  inizio  il  4  aprile
               contro la  148a divisione tedesca sul litorale di Massa. Nei giorni seguenti
               una colonna hawaiana penetrò tra Corchia e Monte Belvedere minaccian-
               do le  retrovie dell'Italia.  Pattuglie dell' Intra  e del 1/2°  alpini attaccarono
               la sinistra della colonna che avanzava su Sarzana. Benché rallentata, il  15
               la colonna raggiunse Casarano in direzione della stretta di Aulla e del ponte
               di Soliera. A difesa di quest'ultimo nodo l'Italia dispose un gruppo di com-
               battimento di  formazione (Ferrario),  formato  dal 1/2°  bersaglieri,  dal btg
               Goffredo Mameli e dai due gruppi d'artiglieria (Bergamo  e 1114°  ippotraina-
               to),  che prese posizione alla testata del torrente Lucido, presso Monzone.
               Il 15 il LI Corpo ordinò di predisporre il previsto ripiegamento su succes-
               sive linee di resistenza. Il  17 la  232a  divisione tedesca ripiegò dall' Abeto-
               ne, (lasciando a copertura a Piansinatico il III/5° San Marco,  che, malgrado
               gli attacchi e i bombardamenti alleati, tenne la posizione fino al 24 aprile,
               ripiegando poi su Barigozzo). Di conseguenza l'Italia rimase isolata, e Car-
               loni ordinò il ripiegamento su una posizione più arretrata predisposta di
               propria iniziativa attorno a Fivizzano (sulla linea Monte Tondo-Carpinelli-
               Casola-Soliera). Le truppe si sganciarono il 19 senza contrasto nemico. Solo
               il  21  pattuglie nemiche ripresero contatto con la  retroguardia,  mentre a
               Soliera entravano in linea anche gli altri due btg del  1°  bersaglieri (Grup-
               po  Zelli),  e  il  nemico  occupava  il  Passo  del  Cerreto,  da  cui  era  appena
               transitata la colonna logistica divisionale, tagliando fuori l' Intra,  in ripie-
               gamento  da  Casola.  I  resti  dell'Italia  attraversarono allora  il  passo  della
               Cisa, protetti dai gruppi Zelli e Ferrario che fermarono le colonne nemiche








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