Page 200 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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perse subito due plotoni circondati e poi trucidati dai polacchi, ma rima-
se in li.nea sino al febbraio. La P cp tornò al fronte il 15 marzo (assieme
alla 3a ), a Fornovo di Taro, alle dipendenze della Divisione Italia.
Dal 28 ottobre al 12 novembre fu impiegata sul Ronco e sul Monto-
ne, a difesa di Forlì, una compagnia franca formata da un ufficiale del-
l' Aeronautica (ten. p il. Pier Vittorio Riccardi) con personale ripiegato da
Arezzo e rinforzi della locale Brigata Nera Capanni. A Villafranca, con l'af-
flusso di nuovi volontari, il 31 dicembre l'unità si trasformò in Battaglio-
ne su 4 cp e l cp mortai (btg d'assalto Forlì), e dal 10 al 28 febbraio fu
ancora in linea sul Senio, da Budrio fino al mare. In seguito fu spostata
a Tossignano (Vena del Gesso) di fronte ai btg Bafile e Grado del Gruppo
di combattimento Folgore, con i quali si scontrò a Pradella 1'8 marzo e poi
a Monte Battaglia (Q. 424). Elevata al rango di Gruppo battaglioni (ma
il II e III btg "arditi" e il gruppo artiglieria erano in formazione a Polesella).
La Decima alla Selva di Tarnova
Nella seconda metà dell'ottobre 1944la Divisione Decima (C. F. Luigi
Carallo) fu spostata dal Piemonte nell'Opak, prima nell'area tra Coneglia-
no, Vittorio Veneto, Valdobbiadene e Sacile, e poi, in dicembre, a Gori-
zia, per sostenere l'imminente offensiva del IX Corpus ticino. Comprendeva
4000 uomini, su 2 rgt Fanteria di Marina e l di artiglieria. In tutto 5
btg (Barbariga, N.P., Fulmine, Sagittario, Valanga) dotati di autonomia logi-
stica, l complementi (Castagnacci), l genio (Freccia) e 3 gruppi (S. Giorgio,
Da Giussano, Co/leoni). La Decima partecipò con valorosa imperizia alla di-
fesa di Gorizia, con un altissimo tributo di sangue: in particolare il btg
bersaglieri Fulmine (300 uomini, in parte motorizzato), che occupava la
posizione di Tarnova, perse 138 uomini sui 224 impiegati, e il 21 dicem-
bre cadde anche Carallo, sostituito dal generale di brigata Corrado.
Il 19 febbraio 1945, su insistenza dei tedeschi, la Decima fu costretta
a lasciare il fronte orientale. Il comandante Borghese, che aveva nel frat-
tempo cercato di avviare trattative con le formazioni Osoppo per costituire
un fronte comune antislavo, anticomunista e antitedesco, lasciò tuttavia
in zona .4 unità autonome costituite in dicembre a Trieste (btg San Giusto),
Pola (cp Sauro), Cherso (cp Adriatica) e Fiume (cp D'Annunzio). La divisio-
ne venne suddivisa in due Gruppi di combattimento, il 1° (come si è det-
to) inviato sul fronte del Senio, e il 2° rimasto in riserva nel Vicentino
(Thiene, Marostica).
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