Page 196 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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               comunque unutile effetto diversivo, vanificando le ultime possibilità del-
               la  sa  Armata  di  attaccare  Bologna  prima della  stasi  invernale.
                   Il 24 dicembre anche un altro btg della San Marco (III/5° Biotto)  rice-
               vette l'ordine di partenza per la Garfagnana, ma dovette essere dirottato
               a Varzi per respingere un attacco partigiano, e solo ai  primi di gennaio
               entrò in linea più a est, nell'area dell'Abetone, tra Alpe Tre Potenze, Mon-
               te Rondinaio, Monte Libro Aperto e Piansinatico,  alle  dipendenze della
               232a  Divisione tedesca.


               L'arrivo della Divisione Italia

                   Benché fosse stata la prima ad essere costituita (il 25  novembre 1943),
              la  la  Divisione Bersaglieri Italia fu l'ultima a rientrare, dopo un anno di
               permanenza in Germania. Il nucleo di inquadramento e di istruzione era
               stato organizzato dal colonnello Carloni, sostituito il 29 aprile nel coman-
               do dal colonnello Guido Manardi (promosso generale il14 agosto). La trup-
               pa affluì  in maggio:  si  trattava in  maggioranza  di  richiamati,  molti  dei
               quali catturati dopo essersi  dati alla  macchia. Dopo lo  sbarco alleato  in
               Normandia, in più occasioni l'Italia dovette cedere parte delle armi e dei
               materiali a divisioni tedesche formate in fretta e furia per il fronte france-
               se,  mentre l'atteggiamento del generale Oetchen, comandante del nucleo
               di addestramento tedesco (Dvk 180) determinò una serie di attriti tra uf-
               ficiali italiani e tedeschi. E si diffuse anche il convincimento che i tedeschi
               intendessero sciogliere la  divisione per destinare  il  personale al servizio
               del lavoro, o al massimo trasformarla in brigata leggera (al 5 agosto conta-
               va  10 376 uomini, di cui 215 ufficiali). Solo ai primi di dicembre l'Italia
               partì finalmente per il fronte con appena i due terzi degli organi(i. In ter-
               ritorio nazionale gli effettivi furono aumentati a 450 ufficiali e 15 000 uo-
               mini, ma solo incorporando personale recuperato in seguito alle varie misure
               di amnistia per sbandati,  disertori e renitenti, col risultato di abbassare
               ulteriormente il tono morale della Divisione, oltre tutto mal inquadrata
               e comandata, e con un quarto degli uomini privi di armamento. Secondo
               i piani, entro il 15 dicembre doveva .formare con la Monterosa  un Gruppo
               di divisioni per la  prevista offensiva in Garfagnana. Invece alla  fine del
               mese era ancora a  Sud di  Parma, sulla  direttrice per la  Cisa,  fra  Colec-
               chio, Sala Baganza e Berceto, con comando ad Ozzano. I servizi erano di-
               sorganizzati, il morale minato dalla propaganda disfattista e dalle condizioni
               materiali, e le  diserzioni andavano aumentando. A causa della  trascura-
               tezza  del comandante, il  26 dicembre i partigiani catturarono un'intera








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