Page 197 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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L'IMPIEGO  DELLE  FORZE  ARMATE  DELLA  RSI                       197

               batteria, completa di materiale, che era stata distaccata a Santa Margheri-
               ta Parmense. Manardi annullò l'ordine di rappresaglia impartito da Oet-
               chen,  e  il  loro  contrasto  compromise  ulteriormente l'impiegabilità della
               Divisione.

                    Il generale Fretter Pico ordinò comunque un vasto rastrellamento nella
               zona montana fra  Borgo Val di Taro, Bardi, Bedonia e  n~lle retrovie del
               centro logistico di Aulla, ferocemente condotto dalla Divisione cosacca Tur-
               kestan  (Operazione "Totila").  Il  2°  Rgt.  bersaglieri  dell'Italia  vi  cooperò
               schierandosi tra Noceto, Borghetto, Santa Maria e Salsomaggiore per im-
               pedire ai partigiani di sfuggire al rastrellamento raggiungendo la via Emilia.


               Il rischieramento  in Garfagnana e  nel Parmense-Piacentino
                    A metà gennaio 1945 la Monterosa  fu  destinata a rinforzare il  "Vallo
               Alpino", e l'Italia a  sostituirla  nel  settore Serchio-Apuane  passando  per
               la Valle della Magra (Pontremoli-Aulla). Il 11/1°  btg (capitano Lucchesi Palli),
               autocarrato, si schierò per primo sulla sinistra del Serchio, fra Treppigna-
               na e il fiume, mentre il resto del 1°  Rgt bersaglieri e due gruppi seguivano
               a piedi raggiungendo il 24 la prevista zona di alloggiamento tra Villafran-
               ca e Aulla (dove ricevettero la visita di Mussolini), seguiti a loro volta dal
               I gruppo esplorante.  La  scarsità dei  mezzi  di trasporto e la  chiusura del
               passo  della  Ci sa  per le  abbondanti  nevicate  ritardarono  per l'arrivo del
               resto della divisione sino alla metà di febbraio. L'Italia fu suddivisa in due
               raggruppamenti,  uno  (2°  bersaglieri  e  4°  artiglieria)  in  riserva  nel  Par-
               mense e uno (1°  bersaglieri, Esplorante e 1114°  artiglieria) in linea sul Serchio.
                    Durante tutto quel periodo il comando effettivo di entrambe le Divi-
               sioni era stato tenuto da Carloni.  Il  22  febbraio,  completato il  rischiera-
               mento, Carloni rimase a Camporgnano assumendo il comando dell'Italia
               al posto di Manardi, mentre alla Monterosa gli subentra il colonnello Gior-
               gio  Milazzo.
                    In realtà,  solo  il  comando,  il btg Brescia,  il  gruppo Mantova e i sup-
               porti logistici della Monterosa furono spostati sul fronte alpino. La Divisio-
               ne lasciò infatti nel massiccio delle Apuane, alle dipendenze dell'Italia,  il
               P  Rgt  alpini  coi  btg  Intra,  I/2°  alpini ed  Esplorante  e  il  gruppo  Bergamo.
               A Turrite subentrò il comando del 1°  bersaglieri, con tre btg a Treppigna-
               na (11/1°),  Palleroso (1/1°)  ed Eglio-Molazzana (111/1°),  e due (Esplorante  e
               11/6°  San  Marco)  in  riserva.  Il 16  febbraio  la  6a  cp  del  San  Marco  tentò
               un attacco fallito contro il saliente di Q.  338 tenuto dalla 92nd:  a fine mese








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