Page 63 - Fiori della Pietraia - Invenzioni e Sviluppo delle tecnologie durante la Grande Guerra
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dendoli idonei a sollevare persino il peso di un uomo. Per   tezza. Al di sotto, però, sono indistinguibili e, molto al di
               una persona di piccola costituzione, infatti, sarebbe bastata   sopra, invisibili. Quasi scontato ipotizzare che chiunque li
               una sfera di una decina di metri di diametro: sull’attuazio-  eseguì era in grado di poterli rimirare dall’alto, magari per
               ne dell’ipotesi, tuttavia, non si hanno riscontri storici ma   dirigerne la corretta esecuzione, sollevandosi sul deserto
               solo sperimentali, in particolare sul deserto di Nazca. 2  forse con rudimentali mongolfiere ad aria calda, prodot-
                 Proprio lì, del resto, le tracce a terra del sollevamento   ta da roghi le cui vestigia nerastre ancora si distinguono
               umano con un mezzo più leggero sono per molti studiosi   nel rigido crepuscolo mattutino. Di recente se ne è effet-
               di gran lunga più enigmatiche, o di contro più eloquenti   tuata la verifica sperimentale, constatandosene la perfetta
               per molti altri, su quel arido altipiano senza vegetazione   congruità.
               di sorta. Lì centinaia di linee rette, lunghe fino a 65 km,   Tornando all’Estremo oriente, molto più dettagliate e
               disegni e composizioni geometriche di proporzioni colos-  circostanziate risultano le notizie relative al sollevamento
               sali, si susseguono sopra quella sorta d’immensa lavagna,   umano con mezzi più pesanti dell’aria, quali i cervi volanti
               evitata dalle piogge degli ultimi dieci millenni. A prima   giganti. Una nota leggenda giapponese, ad esempio, narra
               vista quell’inestricabile groviglio d’innumerevoli striatu-  di un nobile samurai, tal Minamoto Tametomo, che intorno
               re sembra suggerire solo un faticoso passatempo colletti-  al 1100, durante la Guerra Gempei, fu condannato all’esilio
               vo, implicante lo spostamento di migliaia di metri cubi di   da scontare sull’inospitale isola di Oshima dell’arcipelago
               pietrisco, o un partecipato rituale religioso. Per dare un’i-  di Izu. A rendere la pena oltremodo intollerabile fu l’asso-
               dea dimensionale del fenomeno si tratta di oltre 13.000 li-  ciazione, nell’espiazione, del giovane figlio, ingiustizia che
               nee, che formano circa 800 disegni, alcuni dei quali lun-  spinse il disgraziato genitore a costruire un grande aquilo-
               ghi quasi duecento metri! Fatica spossante compiuta sotto   ne, per permettere al ragazzo di guadagnare la terraferma.
               il sole battente e senza il benché minimo refrigerio, fosse   Il volo riuscì e, fatta salva la felice conclusione, il raccon-
               pure la modesta ombra di un albero! Certamente quei geo-  to rievoca la vicenda di Dedalo e Icaro, lasciando intrave-
               glifi, neologismo coniato per tentare di definirne la tipolo-  dere fra le due avventure aeree una indubbia correlazione:
               gia, possono supporsi di finalità rituale quando a soggetto   i contatti fra i due mondi, del resto, non sono mai mancati,
               animale, ma, nel caso di tracciati interminabili e di com-  essendo la via della seta praticata da millenni.
               plesse composizioni geometriche, a cosa potevano servire?   Per rintracciare, però, dei riferimenti scrupolosi e crono-
               Vi è poi un’altra e risaputa constatazione: tutti i tracciati   logicamente determinati in merito agli aquiloni giganti con
               appaiano nitidi se osservati da un centinaio di metri d’al-  equipaggio a bordo, bisogna attendere il 1285 ed il Milio-


               2  Cfr. w. h. isbel, The Prehistoric Ground Drawings of Peru, in Pho-
               tographie und Forshung. The Contex in the Service of Science, 1978  In basso e nelle pagine a seguire: Geroglifici di Nazca
































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