Page 65 - Fiori della Pietraia - Invenzioni e Sviluppo delle tecnologie durante la Grande Guerra
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do il vento, spingeva sul mare una
barca, così una simile catturando le
termiche avrebbe sollevato una leg-
gera navicella o il solo pilota. Il ve-
livolo, termine mai come in questo
caso calzante alla lettera, avrebbe
assunto perciò l’aspetto di un’enor-
me vela orizzontale.
Come, poi, fossero fatti quei gi-
ganti dell’aria lo sappiamo con as-
soluta attendibilità dal momento
che i pescatori di un piccolo vil-
laggio marittimo del Giappone,
in ossequio ad un’ultramillenaria
tradizione, hanno continuato a co-
struirli con bambù e carta, anno
dopo anno, fino agli inizi del se-
3
colo scorso. Per l’esattezza fino al
1914, allorquando iniziò a difetta-
re la pregiata carta orientale, la cui
resistenza non differiva da quel-
la delle vele, giusto in tempo per
lasciarcene un’eloquente testimo-
nianza fotografica. La carta si ri-
velò insostituibile, tant’é che in se-
guito, pur non difettando il bambù,
nessuno seppe più dove procurar-
sela! Per secoli, infatti, quel com-
plesso lavoro collettivo iniziava
proprio con l’approntamento degli
spessi fogli, necessari per coprire i
circa 300 mq della grande orditura
e dei relativi bambù di supporto.
Quasi tutti gli abitanti si dedicava-
no a legare le canne del telaio, su
di un’apposita spianata, realizzan-
do così un elastico e leggero reti-
colo al quale fissavano la carta con
stringhe vegetali. Ultimata la co-
struzione del colossale aquilone, pesante alcune tonnellate, Una seconda tipologia di dispositivi più pesanti dell’a-
largo una trentina di metri per una decina di lunghezza, lo ria, che permettevano brevi voli librati, vanta un’altrettan-
si trasportava sulla spiaggia, dove bastava esporlo appena ta remota anzianità ma in Occidente: quella delle superfi-
inclinato ai forti monsoni per vederlo subito sollevare. A ci alari posticce, la cui ultima derivazione é il deltaplano.
trattenerlo e a manovrarlo con spesse gomene, provvedeva- Anche di queste se ne rintracciano menzioni sin dagli ini-
no centinaia di persone, le stesse che lo avevano costruito. zi della nostra era, come quella ambientata alla presenza
di Nerone con Simon Mago per protagonista. Questi ten-
tando di effettuare un volo librato, si lanciò dalla cima di
3 Cfr. b. rudofsKY, Le meraviglie dell’architettura spontanea, Bari
1979, pp. 132-35 un edificio, forse una traliccio appositamente costruito,
parte prima - attinenze al volo 63

