Page 163 - I 100 anni dell'elmetto italiano 1915-2015 - Storia del copricapo nazionale da combattimento
P. 163

ANNI TRENTA                                          163


               troppo piccolo per ornare il nuovo
               copricapo  metallico  e  si decise  di
               introdurne una variante più grande,
               a fiamma aperta. Ecco quindi che
               dal 1938, secondo le circolari 161 e
               186, entrambe del 9 marzo, i cara-
               binieri ripresero l’uso dell’elmetto,
               questa volta brunito con fregio ar-
               gentato. E il vecchio modello? Ap-
               parentemente  derubricato,  prima
               ancora  di vedere  il  suo battesimo
               del fuoco, ebbe però qualche colpo
               di coda. Innanzitutto lo si rintrac-
               cia in qualche elmetto pervenutoci
               di vecchio tipo, non capendo però
               in che contesto esso abbia spiegato
               i suoi effetti. Durante la guerra lo
               si  ritrovò  infine  su  alcuni  model-
               li da paracadutisti, probabilmente
               perché  le  dimensioni  ridotte  della
               calotta da lancio impedivano l’uso
               del più invasivo fregio del 1938. La
               spiegazione  più immediata sareb-
               be  da  ricercare  nel  recupero  della
               vecchia  mascherina,  in  assenza  di
                            242
               quella nuova.  Interessante infine
               accennare  alla spiegazione molto
               zelante ma logica, che riporta Coc-
               cia, nel suo illustratissimo volume
               sulla  Riforma  Baistrocchi:  gli  el-
               metti dei carabinieri nella tonalità
               grigio-verde avrebbero avuto il fre-
               gio del 1934, mentre quelli bruniti
               il successivo del 1938.  Questa
                                       243
               teoria  non esaurisce  il  dilemma,
               perché  durante  la  Seconda  guer-
                                                        Fante dell’81° reggimento con il fregio del nuovo tipo
               ra mondiale  i mobilitati  ebbero di             dipinto su un vecchio modello 15
               massima il secondo tipo di fregio,
               però rimane sicuramente la più attenta alla problematica. A titolo di cronaca va poi citato il
               curioso ritrovamento di Giovanni Rizzatti, che testimonia nel Possedimento delle isole italiane
               dell’Egeo l’11 novembre 1936 l’estro italico di un’ulteriore variante artigianale: una sorta di





               242 A. Liberale-G. Rizzatti, La Benemerita tra i campi di battaglia. L’uniforme grigioverde dei CC.RR. nella
                   Seconda guerra mondiale, in «Uniformi & Armi», n. 167, marzo 2010, pp. 7-8.
               243 S. Coccia, Le uniformi metropolitane del Regio Esercito dalla riforma Baistrocchi all’inizio della Seconda
                   guerra mondiale, op. cit., p. 487.
   158   159   160   161   162   163   164   165   166   167   168