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SECONDA GUERRA MONDIALE 211
Grafico del novembre 1939 in cui si preventivava il completamento delle dotazioni di elmetti a 2 milioni
600 mila pezzi entro il settembre del 1940. Un’annotazione al grafico precisò però: «I dati di produzione
progressiva indicati sui seguenti grafici presuppongono quali condizioni essenziali, la tempestiva
disponibilità delle corrispondenti materie prime necessarie e le possibilità di un ulteriore inquadramento
e preparazione maestranze. I dati di completamento da raggiungere (colonna gialla) sono in relazione alle
commesse impartire a tutto ottobre 1939».
stati regolari come previsto. Interessante poi evidenziare l’annotazione sul fatto che i quanti-
tativi del modello 15, nonostante fossero inseriti nel computo complessivo, non erano più in
produzione.
Tale fotografia evidenzia, al pari degli altri armamenti ed equipaggiamenti, l’importanza
assegnata ancora al copricapo metallico. Del resto la necessità di proteggere la testa comportò
da questo momento il perdurante legame – anche simbolico – che l’elmetto aveva con lo stato
di guerra, nonostante i limiti di cui si parlerà. I militari impararono ad indossarlo in tutti i con-
testi operativi, sovente mettendolo addirittura sopra alla bustina, al passamontagna o al fez nero
delle camicie nere. Vennero per questo aggiornati pure i manuali per l’affardellamento dello
zaino, che prevedevano a quel punto la collocazione del copricapo metallico, a seconda dei casi,
calzato oppure fissato anch’esso al sacco da spalla. Tutti lo avrebbero dovuto portare – salvo
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poi avere la disponibilità effettiva di riceverlo in dotazione – anche i cappellani militari, per i
314 Ministero della Guerra, Istruzione sull’affardellamento e sulla bardatura per i Carabinieri Reali. Edizione
1939, Roma, Istituto poligrafico dello Stato, Roma 1939, p. 11; Ministero della Guerra, Istruzione sull’af-
fardellamento interno ed esterno del sacco per truppe alpine mod. 39, (Ristampa aggiornata della edizione
1940-XVIII di cui alla circ. 428 G.M. 1940-XVIII disp. 33ª), La Libreria dello Stato, Roma 1943, pp. 8-10.

