Page 225 - I 100 anni dell'elmetto italiano 1915-2015 - Storia del copricapo nazionale da combattimento
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SECONDA GUERRA MONDIALE 225
prodotte dalla ditta Balma; tuttavia mai nessuna di queste venne seriamente presa in conside-
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razione per un suo uso operativo. Altro metodo, semplice ma efficace, fu quello di utilizzare
una leggera reticella artigianale, costituita da uno spago opportunamente annodato, avvolgente
la calotta. Seppur non sufficiente a evitare qualsiasi riflesso, di per sé rappresentava un ottimo
palliativo nello spezzare le forme, economico e funzionale. 337
Solamente nell’autunno del 1942 vennero
emanate disposizioni ufficiali, riprendendo ad
esempio quanto fatto durante la Grande Guer-
ra. Venne così introdotta la fodera mimetica per
elmetto, che ebbe però una distribuzione molto
limitata, di massima d’appannaggio delle trup-
pe paracadutiste sui quasi coevi nuovi elmetti di
specialità. Con le taglie già in uso per il copri-
capo metallico, essa era confezionata con il lato
stampato a chiazze dello stesso tessuto imper-
meabile policromo (verde, ocra e marrone) del
telo tenda modello 1929. Il telino era composto
di quattro parti, terminanti a punta, cucite fra
loro a macchina e formanti la calotta. In basso
vi era una guaina aperta ai bordi, in cui scorreva
una funicella straforzinata, lunga 120 cm, che
serviva a fissarla all’elmetto. Orizzontalmente,
tutt’intorno alla parte esterna della foderina,
erano applicate due strisce, sempre in tessuto
mimetico, alte circa 10 mm e poste a 6 e a 12
cm dalla base. Esse erano cucite solo in alcuni
punti alla foderina in modo di creare dei passan-
ti orizzontali, nei quali era possibile infilare in
verticale rami con foglie per aumentare la mi-
metizzazione. I telini erano confezionati secon-
do i gruppi di taglie degli elmetti (I, II, III) i cui
numeri erano impressi all’interno; quello inter-
medio rappresentava la metà dell’ordinativo. 338
Simile considerazione di quella policro-
ma vale per la foderina, componente la tenuta
bianca da sciatore del battaglione Cervino, che
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operò nello stesso periodo in Russia, o per
quella ancora più assai rara di tela coloniale per
le truppe impiegate in Africa settentrionale. Di
queste due ulteriori varianti non si ha una nor-
Foderina mimetica per elmetto 33,
così come illustrata sul Giornale Militare
336 P. Marzetti, Elmetti-Helmets, op. cit, p. 225.; A. Spanghero-F. Lazzarini, op. cit., p. 60.
337 A. Spanghero, Invisibili! La mimetizzazione dell’elmo mod. 33 del Regio esercito, in «Uniformi & Armi», n.
181, maggio 2011, pp. 38-39.
338 Circolare n. 752 del 28/10/1942 del Giornale Militare.
339 L.E. Longo, op. cit., pp. 182-260.

