Page 223 - I 100 anni dell'elmetto italiano 1915-2015 - Storia del copricapo nazionale da combattimento
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SECONDA GUERRA MONDIALE 223
Fregi e mimetizzazioni nel periodo bellico
In linea con la normativa sull’uniforme da guerra, si è già detto che a partire dall’ingresso
dell’Italia nel conflitto mondiale, tutti gli elmetti (con gradualità in relazione al relativo sforzo
logistico) iniziarono ad essere dipinti di verde scuro opaco, confermando i fregi nella tonalità
nera. E’ però vero che una serie di impedimenti rese sempre meno frequente a livello capillare la
possibilità di guarnire con gli appositi fregi a mascherina tutti i copricapi da combattimento. In
questo probabilmente giocò pure l’esigenza di non evidenziare troppo la determinazione delle
unità impiegate in battaglia, ma la prima motivazione è di sicuro da ricercare nella deficienza al
fronte di attrezzature adeguate per decorare le calotte. Ecco perché in territorio metropolitano i
fregi continuarono a persistere, mentre al fronte iniziarono a scarseggiare. Rimase mediamente
diffuso l’uso della croce rossa su campo bianco, simbolo del personale medico, atta a garantire
l’incolumità al militare del servizio sanitario che lo indossava, secondo le convenzioni di Gi-
nevra. Tuttavia esso non avrebbe raggiunto la più alta percentuale usata negli elmetti delle altre
nazionalità belligeranti, prima tra tutte quella statunitense. 334
Ad opera di arsenali o per iniziativa personale si accentuò l’uso della colorazione blu per
l’Aeronautica, che con la guerra venne dotata di elmetti (vedi infra), mentre la Marina ne ebbe
una cospicua dotazione, verniciati in grigio-verde, verde o in tinta grigia della stessa tonalità
degli scafi delle navi, visto che in prevalenza ne furono equipaggiati i serventi delle batterie o
le unità da sbarco. 335
Nell’Arma azzurra i fregi (stilizzazione del
tradizionale trofeo) furono abbastanza rari, men-
tre per la Marina le ancore gialle dipinte fron-
talmente furono invece diffuse, seguendo una
tradizione, che come abbiamo visto era stata
pienamente normata nel Regolamento di Forza
Armata del 1936.
Per esigenze di mimetismo, nel periodo bellico, i Il colonnello Elia Rossi Passavanti, comandante
precedenti fregi colorati dei generali vennero dipinti del Genova Cavalleria
di nero, equiparandoli a quelli degli ufficiali in
servizio di Stato Maggiore (collezione Vitetti)
334 D. Bosi, op. cit., pp. 79-80.
335 AUSMM, Maristat, IAM, b. 2, f. 11, fogli vari Materiali per distaccamenti spiaggia.

