Page 231 - I 100 anni dell'elmetto italiano 1915-2015 - Storia del copricapo nazionale da combattimento
P. 231
SECONDA GUERRA MONDIALE 231
Con l’ingresso in guerra, anche i reparti La mascotte di un reparto della Milizia indossa il
mobilitati della Milizia tinsero l’elmetto di modello bellico con il fregio nero
colore grigio-verde, al pari dell’Esercito.
Il capomanipolo Franco Vellani Dionisi,
medaglia d’oro al valor militare, sul fronte
russo con il fez nero sotto all’elmetto.
uniforme per il tempo di guerra veniva indossata invece in tutte le circostanza in cui era pre-
scritta la grande uniforme, con relativi attributi e decorazioni: solennità militari o nazionali
(per esempio in presenza dei dignitari di corte o di Mussolini) o cerimonie ufficiali (matrimoni,
giuramento, ricevimenti, etc.), comparendo dinanzi al Tribunale militare, oltre che in tutte le oc-
casioni in cui fosse stato superiormente ordinato. Venne specificato poi la prescrizione dell’uso
dell’elmetto nero nei servizi armati con truppa in grande uniforme oppure quello grigio-verde
344
per i reparti mobilitati con il Regio Esercito. Infine veniva descritta l’uniforme di marca, in
cui era di generica dotazione «l’elmetto metallico nero a seconda delle circostanze» nei servizi
armati o di ordine pubblico, nelle inaugurazioni di monumenti, lapidi o partecipando a cerimo-
nie commemorative di caduti in guerra, intervenendo in rappresentanza o spontaneamente a
345
cerimonie funebri, nelle ispezioni alle guardie, ai campi, manovre, esercitazioni di campagna.
Interessante poi menzionare che per i cappellani non era specificato l’uso dell’elmetto. 346
Parlando di Milizia, interessa citare il caso della specialità di artiglieria marittima. Nel gen-
naio del 1943, avendo raccolto numerosi volontari residenti in Tunisia, nella disperata speranza
di resistere almeno nell’ultimo angolo africano, emerse la necessità di rifornirli di elmetti. Ven-
344 Ibidem, p. 16.
345 Ibidem, p. 17.
346 Ibidem, pp. 19-20.

