Page 3 - Il Corpo di spedizione italiano in Cina 1900-1905 - Organizzazione, uniformi e distintivi
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Le uniformi, i distintivi, L’equipaggiamento e L’armamento 3
Presentazione
I concetti di conoscenza, approfondimento e valorizzazione degli eventi della
Storia Militare che riflettono i compiti della Commissione Italiana di Storia
Militare sono alla base del presente progetto editoriale interforze.
La presente ricerca, patrocinata con entusiasmo e convinzione, si inserisce
nel seguente peculiare contesto storico-politico internazionale:
ll’inizio del XX secolo reparti del R. Esercito ed unità della R. Ma-
rina operarono in Cina nell’ambito di un corpo di spedizione in-
“aternazionale a protezione degli europei e dei cinesi convertiti al
cristianesimo. All’origine dell’operazione c’era la necessità di soccorrere il
personale diplomatico presso il quartiere delle legazioni di Pechino, asserra-
gliato assieme ad un certo numero di convertiti, sostenuti da pochi militari di
diverse nazionalità, tra i quali 42 marinai italiani, fatti sbarcare dalle nostre
unità presenti nei porti cinesi.
la rivolta che stava scuotendo la Cina era provocata da una società se-
greta, denominata I-ho-t’uan, (“Pugni di giustizia e di concordia”, donde la
denominazione occidentale di Boxers), che utilizzavano il risentimento popo-
lare contro gli stranieri; il motivo di tale atteggiamento popolare rivolto anche
verso i convertiti (considerati traditori) nasceva dalle condizioni privilegiate di
cui godevano gli stranieri, commercianti in primo luogo, residenti nel Celeste
Impero.
Dalle province la rivolta si era estesa fino alla capitale ed il governo impe-
riale, debole e corrotto, aveva finito per appoggiare i Boxers nel loro assedio
delle legazioni.
Dall’Europa, nell’estate del 1900, era partito un corpo di spedizione com-
posto da reparti francesi, tedeschi, britannici ed italiani, che si aggiunse alle
unità navali degli stessi paesi già presenti nel teatro operativo ( oltre ad una
nave austriaca ) ed a reparti provenienti dall’Asia, giapponesi, russi, indiani
ed americani, di stanza, questi ultimi, nelle Filippine.
Dopo 55 giorni di assedio le legazioni vennero sbloccate e nei mesi succes-
sivi, vinta ogni resistenza, il governo imperiale accettò tutte le condizioni poste
dalle potenze europee, dal Giappone e dagli Stati Uniti. l’italia ottenne un
quartiere della città di Tien-Tsin come “concessione”.
Questa pace imposta doveva dare il colpo di grazia al Celeste Impero, che
nel giro di pochi anni sarebbe stato sostituito da una repubblica.

