Page 326 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
P. 326
326 Il RegIo eseRcIto e I suoI aRchIvI
riservatissimo
protocollo ordinario
categoria specialità
IV Specchio delle zone di vigilanza e protezione
costiera
Schizzo dimostrativo della vigilanza e protezione
costiera
Istruzione per la vigilanza e protezione costiera,
dotazioni cartografiche
Fortificazione
(categorie V-VI)
V Album delle fortificazioni
Interruzioni stradali
Ferrovie
Soggiorno di navi nelle piazzeforti marittime
VI Carta speciale dei dintorni delle piazzeforti e luoghi
fortificati del Regno (scala 1:25.000)
Carte topografiche (riservate personali) dei dintorni
delle piazzeforti
VII.Protezione delle ferrovie Progetti dei comandi territoriali
interne Istruzioni del Comando del Corpo
Tutti gli schemi di classificazione «fotografano» i compiti attribuiti alle due
articolazioni del I Riparto, fanno «scorgere» il tipo di attività concretamente
svolta e forniscono tracce sulle «evidenze» documentarie che ne erano il risulta-
to finale.
L’ordine del giorno del capo di Stato maggiore dell’Esercito del novembre
1882 aveva affidato ai tre uffici del Riparto la preparazione della guerra «offensi-
va e difensiva» nello scacchiere di competenza. Lo svolgimento del primo com-
pito trovava una sua realizzazione nei piani operativi che avevano come supporto
gli studi sull’analisi delle risorse finanziarie necessarie, delle forze da mobilitare
e delle difficoltà logistiche possibili secondo le varie ipotesi di conflitto.
Il tutto si basava, come è facilmente comprensibile, su un sistema di raccolta
di informazioni: quelle «ufficiali», attraverso gli addetti militari, i comandi di
corpo d’armata di frontiera (tramite l’Ufficio del capo di Stato maggiore), le
prefetture (tramite il Ministero dell’interno) e le rappresentanze diplomatiche
all’estero (tramite il Ministero degli affari esteri e il Ministero della guerra, Divi-
sione Stato maggiore, Sezione 1ª, che inviava i rapporti al capo di Stato maggio-
re dell’Esercito); quelle «segrete», acquisite grazie alle ricognizioni compiute
oltre frontiera e agli informatori regolarmente stipendiati.

