Page 328 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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Le «monografie», di carattere riservato, consideravano il terreno sia sotto
l’aspetto difensivo che offensivo e potevano riguardare anche una porzione di
territorio estero. In particolare erano suddivise in due parti: descrizione topogra-
fico-militare e considerazioni militari. Nella prima si riportavano le notizie geo-
logiche del terreno, le condizioni climatologiche, le coltivazioni del suolo pre-
senti, per passare poi all’analisi dell’orografia e dell’idrografia dei luoghi, delle
vie di comunicazione (reti stradale e ferroviaria, sentieri e mulattiere) e della rete
telegrafica e, infine, ai cenni statistici sulla popolazione, centri abitati, agricoltu-
ra, pastorizia, miniere, industrie, commercio. Nella seconda parte erano studiate
dettagliatamente, sia dal punto di vista tattico (posizioni dominanti e vie di acces-
so, fortificazioni, appigli tattici, linee d’azione per la loro difesa o conquista) che
logistico (portata e condizione degli itinerari, luoghi idonei all’accampamento e
distanze chilometriche da una località all’altra), le principali vie d’operazione
insistenti nei solchi vallivi. Inoltre, erano sempre incluse negli archivi di mobili-
tazione dei comandi d’armata ed erano costantemente aggiornate, con l’eventua-
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le segnalazione di nuove strade e fortificazioni erette nelle zone interessate .
Nei titolari traspaiono anche le competenze dell’Ufficio in merito all’aggior-
namento della carta logistica d’Italia e quelle relative ai mezzi di comunicazione
che gli uffici del I Riparto svolgevano, come già accennato, inviando loro rap-
presentanti alla Commissione di viabilità.
Tra i quadri di classificazione della Segreteria – che contengono, naturalmen-
te, voci relative alla gestione del personale e della contabilità – era assente quel-
lo «ordinario», il che fornisce un’idea dell’importanza dell’articolazione che era
il centro di raccolta, e smistamento agli uffici competenti, delle informazioni che
venivano inviate al I Riparto. Inoltre, a differenza dei titolari dell’Ufficio Scac-
chiere meridionale, veniva utilizzato anche un titolario relativo al «riservato
speciale», dedicato, in parte, alla gestione di natura amministrativa e contabile
delle questioni attinenti agli addetti militari .
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61 f. CaPPellano, L’Imperial regio esercito austro-ungarico sul fronte italiano 1915-1918.
Dai documenti del Servizio informazioni dell’Esercito italiano, Rovereto, Museo storico
italiano della guerra-Stato maggiore dell’Esercito, Ufficio storico, 2002, p. 22.
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r. GustaPane, Fondo G-33. Comando del Corpo di Stato maggiore – Riparto operazioni
– Scacchiere meridionale poi Ufficio coloniale, in «Bollettino dell’Archivio dell’Ufficio
storico», V (2005), 9, pp. 37-337. Inoltre, r. CroCiani, Inventario del fondo G-23: Ufficio
Scacchiere occidentale del Comando del Corpo di Stato maggiore, in «Bollettino dell’Ar-
chivio dell’Ufficio storico», V (2005), 10, pp. 41-164; r. daMiotti-d. Martino-r. raMPa,
Inventario F-4. Ufficio del Capo di Stato maggiore dell’Esercito, in «Bollettino dell’Ar-
chivio dell’Ufficio storico», VI-VII (2006-2007), 11-14, pp. 19-173.

