Page 378 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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2. Gli archivi: caratteristiche e consultabilità
Nella fase conservativa gli archivi dell’Esercito sono stati oggetto di disgrega-
zioni e successivi accorpamenti basati, nella maggior parte dei casi, su criteri in
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antitesi non solo con il «principio della provenienza», o «metodo storico» , l’unico
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archivisticamente corretto, ma sovente anche con quello del «rispetto dei fondi» .
Per fornire un’idea immediata, «fotografica», della perdita di quel reticolo di
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relazioni, il «vincolo archivistico», che è distintivo dell’archivio , di seguito pre-
sentiamo un censimento dei principali nuclei archivistici custoditi dall’Ufficio
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storico alla data del 2004, indicando, per ogni «fondo» , una serie di dati quali la
65 Affidiamo alle parole di Paola Carucci la spiegazione della ragione per la quale il principio
di provenienza (o metodo storico) è considerato l’«unico» metodo di riordinamento degli
archivi: «I documenti che compongono un archivio vengono posti in essere secondo un de-
terminato ordine che è quello dato dall’ente stesso che li produce. Nel tempo quest’ordine
può subire modifiche in conseguenza di motivi diversi. L’archivista, chiamato a riordinare
l’archivio, deve ricostruire, e se possibile ripristinare, l’ordine originario secondo cui l’en-
te che aveva prodotto quei documenti aveva provveduto a classificarli e ad articolarli in
serie, perché dalla ricostituzione di quell’ordine originario già discende una prima e fon-
damentale possibilità di informazione relativa all’organizzazione e alle funzioni dell’en-
te». Cfr. P. CaruCCi, Le fonti archivistiche: ordinamento e conservazione, Roma, NIS-La
nuova Italia scientifica, 1990 (Beni culturali, 10), p. 131.
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Come noto, l’espressione «respect des fonds» è utilizzata generalmente per il suo signifi-
cato letterale, nel senso che non si debbono mescolare fra loro carte provenienti da fondi
diversi. In questa sede l’usiamo nell’accezione più ampia di rispetto della fisionomia origi-
naria all’interno di ogni singolo fondo. Cfr. e. lodolini, Archivistica. Principi e problemi,
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Milano, Franco Angeli, 2005 (Manuali/Franco Angeli), p. 192.
67 Ci riferiamo a quella connessione interna alla struttura di un archivio che conferisce ai sin-
goli documenti una «significatività specifica dipendente dalla funzione che ha determinato
la [loro] formazione» e «dalle aggregazioni di essi in serie, costituite secondo criteri dati
dall’ufficio che li ha prodotti», in P. CaruCCi, Le fonti archivistiche…cit., pp. 132-133. Sul
vincolo archivistico cfr. Riflessioni sul significato del vincolo nella definizione del concet-
to di archivio, in a. roMiti, Temi di archivistica, Lucca, mfp-Maria Pacini Fazzi editore,
1996 (Scrinium, Collana di archivistica diretta da a. roMiti, 1), pp. 7-28. Inoltre, si riman-
da ai vari interventi pubblicati in L’adozione del metodo storico in archivistica. Origine,
sviluppo, prospettive. Seminario, Salerno, 25 maggio 2007, a cura di r.M. zaCCaria, Sa-
lerno, Laveglia & Carlone, 2009 (Schola Salernitana, Studi e testi, 13).
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Con il termine di «fondo» o «archivio» la dottrina archivistica intende «ciascun complesso
documentario che abbia un carattere di unitarietà, sia nel caso si tratti dell’archivio di un de-
terminato ente (archivio in senso proprio), sia che si tratti di un complesso di documenti pro-
dotti da enti diversi ma confluiti per ragioni varie nell’ente che ha effettuato il versamento o
il deposito, sia che si tratti di un complesso di documenti che sia il risultato di smembramenti,
fusioni e riordinamenti eseguiti in Archivi di concentrazione, sia che si tratti di miscellanee o
di raccolte». Cfr. archivio, in P. CaruCCi, Le fonti archivistiche…cit., pp. 200-201.

