Page 377 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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La tuteLa, La conservazione e La fruizione degLi archivi deL regio esercito 377
notizia sulla collocazione dei documenti ricercati né sulle persone che li custodi-
vano.
Con l’occupazione di Roma da parte degli anglo-americani, il 4 giugno 1944,
l’Ufficio storico «legittimo», guidato dal gen. Biondi-Morra, riprese il suo fun-
zionamento non riuscendo, però, a svolgere immediatamente tutti i suoi incarichi
in ragione della scarsità del personale e dei locali e per ostacoli di carattere
amministrativo e procedurale. Ma riprese a esistere e, già nel 1945, diede alle
stampe una breve pubblicazione su Cefalonia, di carattere non ufficiale, di natu-
ra più che altro celebrativa e basata su alcune testimonianze oculari del destino
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tragico della Divisione Acqui , cui seguirono, l’anno dopo, un riassunto della
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relazione ufficiale austriaca sulla guerra 1914-1918 e un volume sull’8ª Armata
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in Russia nel 1942-1943 .
E, cosa più importante, fin dal giugno 1944 si dedicò con tenacia a ricercare
la documentazione dispersa, facendo confluire nella sua sede tutte le carte che,
con la graduale liberazione del territorio italiano, furono individuate, raggiunte e
recuperate .
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G. MosCardelli, Cefalonia, Roma, Tip. regionale, 1945.
62 Ministero della Guerra, stato MaGGiore reGio eserCito, uffiCio storiCo, riassunto della
relazione ufficiale austriaca sulla guerra 1914-18 (Oesterreich-Ungarns Letzter Krieg
1914-18), a cura di a. bollati, Roma, Tip. Regionale, 1946.
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Ministero della Guerra, stato MaGGiore eserCito, uffiCio storiCo, L’8ª Armata italiana
nella seconda battaglia difensiva del Don (11 dicembre 1942-31 gennaio 1943), Roma,
Tip. Regionale, 1946.
64 Dopo la liberazione di Roma Coppa, insieme a Ghisalberti, fu richiamato in servizio presso
il ricostituito Ufficio storico. Sul trasferimento dell’Ufficio storico alla sede di campagna e
sugli avvenimenti successivi all’8 settembre 1943 cfr. le seguenti fonti in AUSSME: a r,
b. 1, fasc. 1, s.fascc. 2-3, fasc. 2, s.fasc. 5 e b. 8, fasc. 79; l 3. Studi particolari, b. 301 (già
305), fasc. 3 bis, b. 302 (già 306), fascc. 1-2 e 4-6, b. 302/2 (già 306/2), fascc. 12-16. E, an-
cora, G. MeMMo, L’Ufficio storico dello Stato maggiore dell’Esercito nell’ultimo decennio,
in «Rassegna storica del Risorgimento», XXXVII (1950), 1-4, pp. 311-322; o. bovio, al-
berto M. Ghisalberti e l’Ufficio storico dell’Esercito, in «Rassegna storica del Risorgimen-
to», LXXIII (1986), 4 (n. mon.: In memoria di Alberto M. Ghisalberti), pp. 482-486.
Inoltre, alcuni autori parlano della creazione di un Ufficio storico nel sud, a Lecce, finaliz-
zato alla raccolta dei documenti dell’Esercito regolare e, soprattutto, del Corpo italiano di
liberazione. Su questa circostanza, per la quale non abbiamo, ad oggi, trovato alcuna prova
documentaria, cfr. G. MeMMo, L’Ufficio storico…cit., p. 312.

