Page 458 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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ra . La Giunta comunale, esaminata la richiesta, deliberava, nel corso della sua
seduta dell’11 ottobre 1919, il suo accoglimento parziale, concedendo gratuita-
mente solo una parte dell’area indicata. Concessione poi perfezionata con deli-
berazione della Giunta del 17 settembre 1920, n. 61; approvata dalla Giunta
provinciale amministrativa con decisione del 21 ott. 1920, n. 3171/D; resa ese-
cutoria dal prefetto con visto del 22 ott. 1920, n. 43678/Div. IIª; ratificata dal
Consiglio comunale con deliberazione del 27 set. 1920, n. 305; e, infine, vistata
dal prefetto con atto del 23 nov. 1920, n. 49881.
Nell’ottobre 1921 la direzione del Museo, ancora privo di personalità giuridi-
ca a causa della dizione difettosa del regio decreto del 1909 che lo aveva costi-
tuito in ente pubblico ma non eretto espressamente in ente morale, chiedeva che
fosse provveduto alla sua costituzione in ente giuridico, condizione necessaria
per poter accettare sia la donazione dell’area offerta gratuitamente dal Comune
di Roma per la costruzione della nuova sede, sia altri eventuali lasciti e donazio-
ni di privati. All’erezione del Museo in ente morale fu provveduto con r.d. 27
nov. 1921, n. 1879, con cui veniva altresì approvato il suo statuto. In seguito, nel
maggio 1923, i rappresentanti del Comune di Roma e quelli del Museo firmaro-
no a Roma, di fronte al notaio Girolamo Buttaoni, l’atto di cessione gratuita
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dell’area .
Lo statuto del 1927, approvato con il regio decreto n. 1303, nella sostanza
ribadiva le precedenti funzioni del Museo – «custodire degnamente i cimeli, la
biblioteca, l’archivio storico, nonché tutti i ricordi del glorioso Corpo» – e le
uniche variazioni rispetto al testo del 1921 riguardavano le norme di funziona-
mento interno. In particolare, il grado e la categoria dell’ufficiale da designare
alla carica di segretario del Consiglio d’amministrazione. Con il r.d. 18 nov.
1928, n. 3035, si sanciva la presenza, tra i membri del Consiglio direttivo dell’en-
te, di un rappresentante dell’Associazione nazionale Bersaglieri, designato da
quest’ultima e nominato, con decreto, dal Ministero della guerra. Il Museo, tut-
tavia, per la carenza di adeguate risorse finanziarie, non riusciva a provvedere
alla progettazione e alla costruzione della sede: i cimeli, i documenti e i ricordi
continuavano a essere conservati, con grave rischio di deterioramento e distru-
zione, presso i locali, piccoli e malsani, della Caserma La Marmora. La situazio-
ne era aggravata anche da un’altra circostanza: nel 1929 sarebbero scaduti i dieci
anni dalla data di donazione dell’area da parte del Comune di Roma che preve-
deva l’obbligo di edificare l’immobile. La mancata costruzione avrebbe portato
205 Precisamente lo spazio, di circa 3.000 metri quadrati, retrostante a un fabbricato, di
proprietà Ciribbelli, sito in viale del Re e compreso tra la via di Porta Portese, la nuova
strada tra il ponte Sublicio e lo stesso viale del Re.
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Atto n. 18715, rep. n. 88892.

