Page 8 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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            tisi nel 2009-2010, all’aggiornamento, in parte ancora in fase di studio, dei piani
            di conservazione dei documenti e all’acquisizione di archivi personali anche al
                                                                 2
            fine di integrare le lacune delle carte di natura istituzionale .
               Questa  è  l’eredità  che  l’Ufficio  storico  dello  SMD  intende  portare  avanti
            anche  tramite  la  nuova  attività  editoriale  che  si  apre,  come  detto,  con  questo
            lavoro dedicato all’azione dell’Ufficio storico dello Stato maggiore dell’Esercito
            per la tutela e conservazione degli archivi della Forza armata e che proseguirà
            con una serie di volumi dedicati alla storia degli archivi delle singole Forze arma-
            te e della Guardia di finanza, alla legislazione e all’organizzazione degli archivi
            militari (italiani e stranieri) e alla storia delle istituzioni militari.
               Il progetto da noi elaborato è ancora più ambizioso prevedendo ulteriori collane
            sulle quali diamo, in questa sede, solo un breve cenno. Una di queste dovrebbe
            essere dedicata agli strumenti di ricerca, in particolare a quelli che la dottrina archi-
            vistica definisce «primari» (guide e inventari), finalizzati alla descrizione generale
            di tutti gli archivi, di quelli che comprendono documenti relativi a un determinato
            argomento o di singoli archivi presenti negli uffici storici e nei musei delle Forze
            armate e della Guardia di finanza. Altra collana dovrebbe essere costituita da reper-
            tori e da bibliografie sempre relativi ad argomenti di interesse militare. E, infine,
            l’ultima dedicata alla pubblicazione degli atti di convegni, seminari, giornate di
            studio e tavole rotonde e ai cataloghi di mostre documentarie d’interesse militare.
               L’iniziativa, com’è facilmente comprensibile, riveste una particolare impor-
            tanza  perché  contribuirà  a  testimoniare,  nei  confronti  degli  ambienti  esterni
            all’amministrazione militare, l’attività culturale e scientifica dell’Ufficio storico
            dello SMD, il suo ruolo di «mediatore» tra la documentazione militare o d’inte-
            resse militare (spesso sconosciuta e inesplorata) e chi intende «usarla» (utenza
            degli  archivi)  e,  di  conseguenza,  di  «promotore»  della  ricerca  storiografica  e
            della cultura nazionale. .
               Consentirà poi di adempiere a quanto disposto dal Codice dei beni culturali e
            del paesaggio per gli archivi storici appartenenti a soggetti pubblici in relazione
            alla «valorizzazione» dei beni culturali (nel caso specifico quelli archivistici),
            attività che deve promuovere la conoscenza del patrimonio culturale conservato
            e assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e di fruizione pubblica del
            patrimonio stesso.
               Vista la rilevanza e la complessità del progetto si è ritenuto opportuno costi-
            tuire un Comitato scientifico, presieduto dal capo dell’Ufficio storico dello SMD




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               Per gli interventi dei tre seminari cfr. Ministero della difesa, CoMMissione italiana di storia
               Militare, Archivistica militare. Temi e problemi, a cura di f. rizzi-f. Carbone-a. Gionfrida,
               roma, Ministero della difesa, CISM-Commissione italiana di storia militare, 2012.
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