Page 12 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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            videro alla traslazione clandestina delle casse di documenti nel Duomo di Orvie-
            to, dove furono nascoste fino alla fine della guerra quando vennero recuperate e
            riportate a Roma.
               Da allora l’azione dell’Ufficio storico è consistita soprattutto nella valorizza-
            zione del patrimonio storico della Forza armata, attraverso una produzione edi-
            toriale sempre più vasta e nutrita, che ha avuto come oggetto non solo le vicende
            dell’Esercito  nei  due  conflitti  mondiali  ma  anche  la  storia  militare  dei  primi
            decenni dell’Unità, delle guerre coloniali e degli eserciti degli Stati preunitari.
               Inoltre, a partire dagli anni Novanta del secolo scorso, l’Ufficio ha rivestito
            un  ruolo  sempre  più  importante  nel  mondo  della  ricerca  storica  attraverso  la
            definitiva apertura al pubblico del proprio Archivio storico che è divenuto uno
            dei più importanti luoghi conservativi in Italia e la cui centralità nel settore della
            ricerca non è limitata al solo ambito della storiografia militare.
               Le carte attualmente possedute dall’Archivio dell’Ufficio storico ammontano
            a circa 12 chilometri di scaffalatura lineare e testimoniano tutta la storia militare
            italiana, dalla guerra di Crimea alle recenti missioni multinazionali. Un ricchis-
            simo materiale oggi consultabile secondo le norme che regolano la consultabilità
            e l’accesso agli Archivi di Stato.
               L’opera di conservazione e di valorizzazione di un tale patrimonio ha richie-
            sto, nel corso del tempo, una continua attività di riordino e di restauro dei fondi
            documentari nonché la realizzazione degli strumenti di ricerca, come guide e
            inventari. Così all’attività storica si è andata affiancando anche quella di natura
            specificatamente archivistica che ha visto, negli ultimi anni, il consolidamento di
            una preziosa sinergia con prestigiosi enti accademici come la Scuola speciale per
            archivisti e bibliotecari della Sapienza Università di Roma.
               Di pari passo l’Ufficio storico ha provveduto, attraverso una dettagliata pro-
            duzione normativa, alla regolamentazione della formazione e del versamento da
            parte dei reparti e degli enti militari dei loro documenti operativi, in modo da
            garantirne per la posterità l’ordinata conservazione, analogamente a quanto fatto
            anche dagli altri Uffici storici di Forza armata.
               Proprio in questa ottica siamo lieti che l’Ufficio storico dello Stato maggiore
            della Difesa abbia deciso di inaugurare la sua nuova collana, dedicata alle istitu-
            zioni e alle fonti militari, con questo volume che, attraverso la ricostruzione delle
            vicende dell’Ufficio storico del Regio esercito, restituisce alla Forza armata, e di
            riflesso a tutte le nostre Forze armate, l’importante ruolo svolto nella preserva-
            zione delle fonti prodotte dalle istituzioni militari del nostro Paese e contribuisce
            al suo riconoscimento come uno dei principali «attori» nell’opera di tutela e di
            valorizzazione della memoria storica contemporanea.
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