Page 105 - Il sogno del volo - Dalla Terra alla Luna. Da Icaro all'Apollo 11
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per l’impiego aeronautico. Ma, dal momento che le coe- pompa presto si scalda, così esso va munito di un vi-
ve esigenze riguardavano preminentemente i trasporti su luppo, in cui circola l’acqua fredda che manda spruz-
rotaia o su acqua, le peculiarità di un motore termico più zi continui anche nell’ampia camera formata dai due
apprezzate erano esattamente il contrario, tipiche di quel- stantuffi. Ivi si condensano i gas e i vapori; ivi si gene-
lo a vapore. In altre parole il peso assurgeva addirittura a ra per conseguenza una rarefazione che rende operati-
pregio per la trazione ferroviaria e per la stabilità navale! va sui medesimi stantuffi buona parte della pressione
Nonostante i suoi evidenti limiti il brevetto dei due in- atmosferica, divenuta la forza motrice dell’apparato.
ventori italiani, in assenza di un ente che lo garantisse fu Un secondo cassettino mosso da un altro eccentrico
presto copiato come attesta questa descrizione di un bre- infisso sull’albero del secondo volante, perfettamente
vetto francese del 1858, tratta dal medesimo testo: uguale al primo, espelle dal corpo di pompa i prodotti
della combustione. Si comprende che la forza motri-
Entro un cilindro verticale si dà moto a due stantuffi ce cessa di agire appena i due stantuffi ritornano alla
per contrari versi in guisa, che quando l’uno s’innal- minore distanza ove di nuovo si introduce la miscela
za l’altro si abbassa, e quindi ora si allontanano per detonante; e per l’avvicendarsi di questo loro “va e
1’ intera corsa, ora si avvicinano tra loro fin quasi a vieni” si riproduce sempre l’effetto di raccogliere sui
contatto. Lo stantuffo inferiore ha per altro una cor- due volanti gl’impulsi successivi, facendoli cospirare,
sa più breve del superiore, né mai è libero, trovandosi ossia trasformando questi impulsi in un moto conti-
sempre collegato con l’asse motore. Il suo principale uf-
ficio consiste nell’aspirare la miscela gassosa; riceve poi
anche gl’impulsi della miscela esplosiva. Nell’angusto Nella pagina a fianco, in alto: Barsanti e Matteucci.
spazio che rimane tra i due stantuffi ravvicinati, viene Nella pagina a fianco in alto a destra: il motore Barsanti e Matteucci
introdotta la miscela mediante cassettino avente due con, ben evidente, la cremagliera a ruota matta.
canali, uno in comunicazione col gasometro, l’altro con Nella pagina a fianco in basso: il rocchetto Ruhmkorff.
l’atmosfera, ambedue muniti di valvola che si apre dal Sotto: rapporto di presentazione del motore ideato da Barsanti e Mat-
teucci all’Esposizione Nazionale di Firenze.
di fuori all’indentro
per aspirazione. Que-
sto cassettino è messo
in moto da un eccen-
trico infisso sull’albe-
ro di un volante, e la
miscela si accende con
scintille tratte da un
apparato elettroma-
gnetico di Ruhmkorff.
All’atto dell’infiam-
mazione, lo stantuffo
superiore, trovandosi
libero, cede pronta-
mente e senza scosse
perniciose all’impulso
della forza esplosiva,
e si allontana dall’al-
tro fino al termine
della sua corsa, ove,
per un semplicissimo
congegno, va subito a
impegnarsi con la resi-
stenza. E come avvie-
ne che il corpo della
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