Page 104 - Il sogno del volo - Dalla Terra alla Luna. Da Icaro all'Apollo 11
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gliatamente il loro motore. Tale motore era costituito da un
cilindro verticale ed il suo principio di funzionamento era
ad azione differita. Una miscela di aria e idrogeno veniva
introdotta nel cilindro, tramite alcune valvole a cassetti-
no, veniva accesa da una scintilla prodotta da un apparato
elettromagnetico di Ruhmkorff, e la sua combustione pro-
vocava il rapido innalzamento dello stantuffo. In questa
fase, che chiameremo di espansione, non si produceva la-
voro utile, cioè lo stantuffo era libero di muoversi lungo la
sua corsa ascendente e si impegnava con l’albero motore
solo nella fase discendente, essendo il suo moto collegato
tramite cremagliera e ruota matta. Una volta che lo stan-
tuffo di trovava nella sua massima quota, si verificava che
il prodotto della combustione condensasse rapidamente
provocando una forte depressione nel cilindro. Quindi lo
stantuffo veniva richiamato violentemente verso il basso,
sia dalla differenza di pressione tra l’interno e l’esterno
del cilindro, sia dal suo peso. In questo modo Barsanti e
Matteucci videro che era possibile ottenere il maggiore
lavoro, a parità di carica utilizzata. Successivamente la ca-
rica veniva rinnovata o per mezzo di valvole, o grazie a uno
stantuffo ausiliario. Dunque l’energia della combustione
veniva immagazzinata in energia potenziale che solo in
seguito veniva trasformata in energia meccanica. Furono
svolte anche diverse prove con motori ad azione diretta,
cioè cercando di sfruttare la fase di espansione come fase
utile, ma i risultati furono decisamente peggiori di quelli
ottenuti con il motore ad azione differita .
4
Ma anche così restava modestissima la potenza, rigido
il collegamento all’alimentazione, complicato il sistema
di accensione: unico vantaggio una evidente leggerezza.
Ovvero un rapporto peso/potenza molto basso, l’ideale
4 Cfr. R. Baudille, Storia del Motore a Combustione Interna, Uni-
versità degli Studi di Roma ‘Tor Vergata, Ingegneria Meccanica,
pubblicazione 03.06.2003.
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