Page 127 - Il sogno del volo - Dalla Terra alla Luna. Da Icaro all'Apollo 11
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ficio sulla manovrabilità del velivolo. In oltre, la ridotta
               velocità di rotazione (900 giri/minuto) garantiva una ri-
               duzione delle perdite per attrito con l’aria derivante dal-
               la rotazione dei cilindri ed un incremento dell’efficienza
               dell’elica al valore di circa il 68%. Il motore Sh.III venne
               costruito  anche  in  versione  “surcompressa”  denominata
               Sh.IIIa, avente un rapporto di compressione superiore per
               ottenere prestazioni maggiori ad alta quota. Tale modifica
               comportava però la necessità di limitare opportunamente
               la potenza a terra per salvaguardare l’affidabilità del mo-
               tore. Il principale svantaggio del motore birotativo era la
               conseguenza del ridotto numero di giri in quanto si ridu-
               ceva l’efficienza del raffreddamento dei cilindri. Le conse-
               guenze di tale problema, usura precoce e rotture anomale,
               si resero più gravi verso la fine del conflitto per la mancan-
               za di forniture di olio di ricino, usato come lubrificante
               ed il conseguente uso del “Voltol”, un sostituto derivato
               da oli minerali ma avente qualità inferiori. Durante il con-
               flitto lo Sh.III era prodotto sia dalla Siemens-Halske sia
               dalla Rhemag di Mannheim su licenza. I motori costrui-
               ti da quest’ultima risultarono migliori dal punto di vista
               dell’affidabilità e vennero impiegati nei velivoli operanti al
               fronte. Nonostante tutto, lo Sh.III è stato per la sua epo-
               ca un motore tecnicamente avanzato e capace di notevoli
               prestazioni  in termini di potenza massima  erogata, con-
               sumo specifico e rapporto massa/potenza. Nel settembre
               del 1918 un caccia Siemens-Schuckert D.IV equipaggiato
               con motore Sh.IIIa fece
               registrare  una  prestazio-
               ne ragguardevole per la
               sua  epoca  raggiungendo
               da terra la quota di 8100
               metri in 36 minuti .
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               15   Dalla  scheda  tecnica  del
               Motore aeronautico Simens
               & Halske Sh. IIIa, 1917-1918,
               redatta dal Museo Storico dei
               Motori e  dei  Meccanismi,
               presso l’Università degli Stu-
               di di Palermo.

               Nella pagina a fianco: motore
               radiale Siemens-Halsker Sh.III.
               In alto: locandina pubblicitaria
               dell’olio motore Voltol.
               A fianco: un Siemens-Schuckert
               D.IV equipaggiato con motore
               Sh.IIIa.




                                                                                                       capitolo quarto          1 2 7
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