Page 125 - Il sogno del volo - Dalla Terra alla Luna. Da Icaro all'Apollo 11
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separato, quei pregi svanirono. Svanì pure il loro effica-  Come i suoi predecessori, lo Sh.III era un motore a stel-
               cissimo raffreddamento, poiché la forte resistenza aero-  la di tipo “birotativo”; tale impostazione costruttiva era
               dinamica che presentavano ne impedì l’impiego, senza    peculiare dei motori Siemens-Halske di quel periodo. A
               adeguate carenature sfuggenti. Senza contare che le sol-  differenza dei contemporanei motori a stella rotativi in
               lecitazioni centrifughe implicavano resistenze passive nei   cui l’albero a gomiti era solidale al telaio ed il blocco dei
               cilindri che solo l’acciaio poteva garantire, contribuendo   cilindri solidale all’elica ruotava attorno ad esso, nel mo-
               però con il suo peso a decurtare i vantaggi del rotativo.   tore birotativo le parti interne quali biella madre, bielle e
                 Un ingegnoso ibrido fra le due tipologie fu il motore   albero a gomiti, giravano in senso orario (visto frontalmen-
               birotativo: nel corso della Prima Guerra Mondiale mol-  te) mentre il blocco dei cilindri e l’elica ad esso connessa,
               te industrie tra cui la Siemens-Halske, facente parte del   girava in senso antiorario. I vantaggi di questa particolare
               gruppo Siemens, si impegnarono nella costruzione di mo-  soluzione costruttiva consistevano nel poter avere una ri-
               tori che potessero essere utilizzati dalla Luftstreitkräfte,   duzione delle sollecitazioni meccaniche per il fatto che gli
               l’aeronautica militare tedesca. Per soddisfare le crescen-  organi del motore raggiungevano, in condizioni normali,
               ti esigenze di motori con potenze maggiori, soprattutto   una velocità di rotazione di 900 giri/minuto, corrispon-
               in alta quota, per l’impiego su velivoli da caccia, la Sie-  dente però, ai fini della potenza erogata, ad una rotazio-
               mens-Halske, dopo aver prodotto i precedenti motori     ne relativa di 1800 giri/minuto. Inoltre, poiché le princi-
               Sh.I e Sh.II, nell’autunno del 1916 iniziò lo sviluppo di   pali masse rotanti del motore avevano verso di rotazione
               un nuovo modello, lo Sh.III, sotto la guida dell’ing. Franz   uguale ed opposto, l’effetto giroscopico era sensibilmente
               Dinslage.                                               ridotto (rispetto ad un motore rotativo) con grande bene-




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