Page 137 - Il sogno del volo - Dalla Terra alla Luna. Da Icaro all'Apollo 11
P. 137

per sopportare quelle prestazioni, il sistema venne presto
                                                                       abbandonato. Direzione del tutto diversa, invece, fu quel-
                                                                       la seguita dal 1918 dai tecnici tedeschi per migliorare le
                                                                       prestazioni del mitico triplano Fokker Dr 1, utilizzato dal
                                                                       barone Rosso.
                                                                        Si trattava di un compressore pesante appena una cinquan-
                                                                       tina di kg, che a pieno regime intorno ai 10.000 giri/min.
                                                                       assorbiva dal motore circa 20 CV, consentendogli però di
                                                                       recuperarne almeno 150, in modo da poter volare senza
                                                                       alcuna perdita di potenza persino al di sopra dei 6.000 m.
                                                                       Stando ai dati disponibili sembrerebbe che sul finire del
                                                                       conflitto i tedeschi fossero riusciti a far operare i loro cac-
                                                                       cia fino a 9.000 m: di certo subito dopo la conclusione
                                                                       delle ostilità tutte le potenze vincitrici presero, a loro volta,
                                                                       a sperimentare compressori adeguati.
               pistoni in lega leggera, bielle ed albero a gomiti in acciaio.
               Essendo tutte le parti mobili racchiuse in un unico con-  Nella pagina a fianco, in basso: il motore boxer della Porsche 911.
               tenitore a tenuta, risultava protetto dalle perdite e dalle   Nella pagina a fianco, in alto: il motore 6 cilindri in linea da 185 Hp
               infiltrazioni  esterne,  premessa  per  una migliore  durata   della BMW.
               e funzionamento. Per contro erano rilevanti le difficoltà   Sotto: il motore 12 cilindri a V della Rolls Royce.
               costruttive per cui soltanto poche fra le ditte che lo pro-  In basso: il motore 12 cilindri a V della Isotta Fraschini.
               ducevano su licenza, erano in grado di realizzare anche il
               complesso riduttore a ingranaggi, voluto dal progettista,
               necessario per l’istallazione del cannoncino che sparava at-
               traverso al mozzo dell’elica. Dal punto di vista meccanico
               si trattò di un motore compatto, con un alesaggio di 120
               mm ed una corsa di 130 mm, una cilindrata complessiva di
               11.8 litri ed un peso di 212 kg. La potenza erogata finirà
               per raggiungere i 300 CV, con un rapporto peso potenza
               inusitato pari ad 1 kg/CV.
                 Sulla stessa scia anche i vari 12 cilindri a V prodotti dalla
               Rolls Royce e il 6 cilindri in linea prodotto dalla Fiat e
               dalla Isotta Fraschini, per potenze di oltre 300 hp, raffred-
               dati ad acqua. Potenze così elevate implicano combustio-
               ni violentissime, con conseguenti enormi assorbimenti di
               ossigeno, esigenza che non presenta alcuna difficoltà ad
               essere soddisfatta alle basse quote di volo, cioè al di sotto
               dei 5000 m, divenendo però critica al di sopra. In pratica
               l’evolversi degli aerei e la loro capacità di innalzarsi al di
               sopra di tale quota, iniziò rendere evidente la perdita di
               potenza dei rispettivi motori, che scendeva quasi alla metà
               intorno ai 6.000 m, rispetto a quella a livello del mare. La
               soluzione almeno in via teorica appariva abbastanza sem-
               plice: un compressore posto prima dell’alimentazione per
               sopperire alla carenza. I Francesi sperimentarono già nel
               1913 una piccola turbina azionata dai gas di scarico che
               provvedeva ad azionare il compressore, (soluzione dive-
               nuta corrente sui nostri motori per automobili, meglio
               noti come turbo). Ma non esistendo ancora la  giusta lega



                                                                                                       capitolo quarto          1 3 7
   132   133   134   135   136   137   138   139   140   141   142