Page 198 - Il sogno del volo - Dalla Terra alla Luna. Da Icaro all'Apollo 11
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Trattandosi di un aereo la sua prima caratteristica doveva   il suo equipaggio doveva essere protetto dalle radiazio-
               essere il peso, molto contenuto, pur nei limiti che la sicu-  ni che, in misura maggiore o minore, erano emesse dal
               rezza nucleare imponeva e la necessità di lasciare una riser-  reattore proprio per la sua relativa leggerezza. In caso
               va di portanza al carico utile obbligava. La soluzione alla   d’incidente l’area contaminata stabilmente, sarebbe ri-
               fine fu trovata, intorno agli inizi degli anni ’50, utilizzando   sultata enorme e anche a fine ciclo di utilizzo quegli ap-
               un reattore nucleare che tramite uno scambiatore di calore   parecchi avrebbero posto seri problemi di demolizione.
               a metallo liquido, portava ad altissima temperatura l’aria   La situazione geostrategica, tuttavia, portò ad ignorare
               nelle camere di combustione dei reattori determinandone   quelle gravissime conseguenze e il progetto passò dalla
               il getto posteriore ad alta velocità. In pratica lo scambiatore   fase teorica alla sperimentazione pratica. Il modello di
               di calore fungeva da sorgente termica, una variante della   bombardiere prescelto per la motorizzazione nucleare fu
               combustione degli idrocarburi.                          il Convair 36: nella stiva centrale di un paio di esemplari
                 I vantaggi sulla carta erano notevoli e non limitati alla   fu montato il reattore nucleare con tutti i collegamenti
               sola autonomia. L’aereo, ad esempio, pesava sempre lo   con i motori. Una schermatura di piombo di circa 5 ton-
               stesso sia al decollo che all’atterraggio dopo qualsiasi   nellate isolava il vano reattore da quello dei piloti che po-
               volo per lungo che fosse stato. Non occorrevano alle basi   teva controllare quella particolarissima motrice attraver-
               dove avesse voluto fare scalo depositi di combustibile,   so un circuito televisivo interno. Il peso della macchina
               né risultava sensibile agli incendi. Vi erano, per contro,   raggiungeva la decina di tonnellate, che in qualche modo
               problemi del tutto inesplorati che giovava tener presenti:   equivalevano a quello del carburante abituale al decollo.





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