Page 88 - Il sogno del volo - Dalla Terra alla Luna. Da Icaro all'Apollo 11
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La genesi del motore a vapore
Dal cannone a vapore di Leonardo trascorsero oltre
quattro secoli affinché il vapore tornasse ad essere non solo
oggetto di studi teorici ma anche di applicazioni meccani-
che pratiche di una certa efficacia. Si sa di un congegno a
vapore, definito macchina di Marly costruita per Luigi XIV
che nel 1682 alimentava le fontane di Versailles. Forse ero-
gava una potenza dell’ordine della settantina di cavalli, ma
durò poco per l’incapacità vigente a curarne la manuten-
zione. La questione di un congegno meno approssimato
trovò pochi anni dopo nel 1690, l’interesse di Christiaan
Huygens che propose alcuni rischiosi esperimenti con una
macchina per creare il vuoto, funzionante in pratica come
anzi, ad essere pignoli, era la prima turbina a reazione della un motore a combustione interna, alimentato però a pol-
storia. Per incontrare la seconda successiva, sarebbero oc- vere pirica.
corsi quasi diciannove secoli! Cristiaan Huygens, 1629-1695, fu una delle eminenze
Assodata con questa suggestiva macchina la capacità del scientifiche del XVII a cui si devono accurati studi di ma-
vapore a provocare una rotazione, il moto che più facil- tematica, di fisica, di ottica e, soprattutto, di astronomia.
mente si può trasformare in qualsiasi altro, Erone si ci- Si occupò pure di meccanica e, in data 22 settembre 1673,
mentò con una seconda turbina. A differenza della prima descriveva al fratello, in una meticolosa lettera, una mac-
non funzionava per reazione ma per impatto, esattamente china da lui ideata funzionante, appunto, a polvere pirica.
come i vetusti mulini afgani ai quali, sia pure in miniatura, Il criterio informatore per molti aspetti ricorda quello del
somigliava e come le odierne turbine Pelton, quand’anche motore endotermico, nel quale la violenta dilazione esito
idrauliche. Di certo quando realizzò la sua prima turbina della combustione di un idrocarburo allo stato aeriforme,
a vapore era in sostanza una ruota con numerose palette per lo più miscela aria-benzina o aria-gasolio per il Diesel,
sulle quali fece impattare un getto fuoriuscente da una determina il moto dello stantuffo e la reiterazione del ciclo
testa di bronzo. La rotazione che ne conseguiva risultava la sua rotazione. Tuttavia la macchina di Huygens non fu
velocissima ma nessun impiego ne venne fatto oltre quello una sorta di archetipo del suddetto motore, non a caso
dimostrativo. Si trattava, in entrambi i casi, di poco più che definito a scoppio, poiché non è l’esplosione di un piccolo
giocattoli o di esperienze fisiche di scarse potenzialità ap- quantitativo di polvere che muove lo stantuffo, ma sem-
plicative, ma foriere di rivoluzionari sviluppi. L’idea, infat- plicemente scaccia l’aria dal cilindro che la contiene, per
ti, di convertire la forza del vapore in qualcosa di più di un cui per il vuoto così generato, lo risucchia dalla sua posi-
semplice giocattolo tornò varie volte nel corso della storia. zione di riposo, stabilizzata da un apposito fermo. In altre
Basti pensare in merito, ad esempio per restare ancora a parole, pur avvenendo all’interno di un cilindro munito
Leonardo al suo architronito, una sorta di cannone a va- di stantuffo una violenta combustione è solo la pressione
pore che il sommo artista affermò di aver copiato da alcuni dell’aria esterna che spinge in basso lo stantuffo, per cui
scritti, in seguito purtroppo scomparsi, di Archimede. 5 se la definizione di macchina a combustione interna può
considerarsi calzante, non altrettanto lo è quella di motore
che, paradossalmente si attaglia invece al cannone da cui
derivano tutte le macchine motrici a combustione interna.
5 Sulla vicenda dell’architronito di Leonardo cfr. F. Russo, Riflessi Questa la sua lettera:
incendiari, cannone a vapore, in MEDIOEVO 158, pp. 70-77.
Nei giorni scorsi ho fatto vedere ai signori dell’Accade-
In alto: ipotetico ritratto di Erone e vicino, stampa ottocentesca del mia nostra e quindi anche al signor Colbert il disegno
ritratto di Christiaan Huygens. di una invenzione, che si è giudicata come assai buona
Nella pagina a fianco: macchina per il sollevamento dell’Acqua pro-
gettata da Marl per alimentare le fontane della Reggia di Versailles al e dalla quale mi aspetterei grandi effetti, se fossi sicuro
tempo di Luigi XIV. che essa riesca in grande altrettanto bene come è ri-
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