Page 164 - Il Controllo del Territorio - da Federico II di Svevia all'Arma dei Carabinieri
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abbandonati. Discorso completamente diverso per le coe-  scrizioni non ebbero alcun seguito registrandosi un diffon-
               ve cerchie urbane e torri costiere, entrambe dettate da pre-  dersi a oltranza della balestra e, per giunta, un suo ulteriore
               minenti esigenze sociali e pertanto costrette alla continua   perfezionamento. Non a caso
               riqualificazione: eccezionali, perciò, significativi riscontri.
               Un’attenta rielaborazione, se mai, dovette essere compiuta   Riccardo Cuor di Leone nel 1199 all’assedio di Chaulus, e
               per adeguare tale castello tipo alle più avanzate armi indivi-  Filippo Augusto, l’adottarono di nuovo per le loro truppe,
               duali da lancio che nel frattempo si andavano diffondendo e   malgrado il breve di Innocenzo III che le scomunicava ri-
               perfezionando, prima fra tutte la micidiale balestra.      chiamandosi al divieto conciliare […]. In Italia la ritrovia-
                  Quale fosse ormai la sua potenza si può arguire dal det-  mo costantemente implicata in tutte le guerre della Chiesa o
               taglio che la Chiesa, nel Concilio Lateranense del 1139, ri-  dell’Impero, fra Guelfi e Ghibellini, in tutte le lotte fratricide
               tenne necessario limitarne l’impiego ai soli combattimenti   fra i Comuni, in moltissimi fatti d’arme […]. In Genova, final-
               contro gli infedeli, essendo un arma “aborrita da Dio e non   mente, e fino dai primi tempi del suo impiego, si costituì un
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               adatta per i cristiani”.  Ovviamente, quelle umanitarie pro-  addestramento organizzato per i balestrieri i quali formarono
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               6   Sulla vicenda storica e sui successivi perfezionamenti della balestra,
               F. RUSSO, L’artiglieria delle legioni romane, Roma 2004.  7   G. DE FLORENTIS, Storia delle armi bianche, Milano 1974, p. 136.



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