Page 21 - Il Controllo del Territorio - da Federico II di Svevia all'Arma dei Carabinieri
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La dirigenza imperiale romana recepì rapidamente la
                                                                       portata dell’inedita minaccia sin dal suo primo insorge-
                                                                       re tentando, per quanto possibile, di contenerla. A testi-
                                                                       moniarlo permangono i ruderi delle fortificazioni erette
                                                                       dopo la metà del III secolo, e soprattutto dopo l’inizio
                                                                       del IV, lungo lo sterminato limes renano e danubiano. In
                                                                       esse appare evidente la mutata concezione informatrice,
                                                                       prodromica della tragica età successiva. Difatti, la moti-
                                                                       vazione di tale


                                                                          trasformazione consisteva naturalmente nel fatto che le
                                                                          forze concentrate nel principato potevano affrontare il
                                                                          nemico sferrando l’offensiva, mentre le piccole guarni-
                                                                          gioni di frontiera del tardo impero erano spesso obbliga-
                                                                          te a resistere sul posto, in attesa dell’arrivo dei rinforzi
                                                                          inviati a livello provinciale, regionale o anche imperiale
                                                                          […]. Lungo il basso corso del Reno, dove il terreno è prin-
                                                                          cipalmente pianeggiante, i forti venivano costruiti sulle
                                                                          poche colline disponibili (sebbene questa posizione fosse
                                                                          svantaggiosa per altri motivi) […]. Questa preoccupazione
                                                                          di trovare un terreno facilmente difendibile risulta ancor
                                                                          più manifesta nella collocazione dei forti stradali e delle
                                                                          fortificazioni relative al sistema di sorveglianza come si
                                                                          ritrovano nel settore di confine della Siria […].
                                                                          Una seconda differenza evidente riguarda la pianta delle
                                                                          tarde fortificazioni romane. La forma rettangolare di vec-
                                                                          chio tipo, con fosso difensivo circolare, continuava natural-
                                                                          mente a esistere, poiché in molti casi erano rimaste in uso
                                                                          le vecchie fortificazioni, tuttavia si fece sempre più diffuso
                                                                          l’uso di una pianta quadrata […]. Delle cinte murarie di for-
                                                                          ma irregolare che sarebbero divenute caratteristiche delle
                                                                          strutture medievali, cominciarono ad apparire nei luoghi in
                                                                          cui le mura seguivano le irregolarità del terreno, scelto di
                                                                                                                     9
                                                                          solito nei punti scoscesi e più facilmente difendibili.

                                                                          Anche sotto il profilo strutturale, quelle fortifica-
                                                                       zioni non erano più semplici difese anti-brigantesche
                                                                       e meno che mai vistosi ornamenti municipali, ma tetre
                                                                       costruzioni militari, eloquente materializzazione del ter-
                                                                       rore montante. Lo spessore delle loro mura passò, per-
                                                                       ciò, dai tradizionali 1,5-2 metri a più di 3, con un ricco
                                                                       repertorio di opere avanzate di ragguardevole ampiezza,
                                                                       probabile indizio del possesso da parte barbara di mac-




                                                                       9   E.N. LUTTWAK, La grande strategia dell’Impero romano, Rizzoli, Mi-
                                                                       lano 1981, pp. 215-216.

                                                                       A fianco: una straordinaria immagine della Muraglia Cinese.



                                                                                       parte prima - la fine del mondo antico      17
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