Page 24 - Il Controllo del Territorio - da Federico II di Svevia all'Arma dei Carabinieri
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SCHEMA TATTICO DELLA DIFESA ELASTICA


















































                  mente costoso da mantenere, in presenza di nemici dive-  Se ciò strategicamente appariva tollerabile nelle gran-
                  nuti capaci di concentrare un enorme numero di soldati   di linee e nei risultati complessivi, scendendo alla vita
                  su qualsiasi settore dei confini. Inoltre questo sistema non   quotidiana significava incursioni continue sempre più
                  presentava una resistenza elastica, poiché non esistevano   devastanti e sempre meno fronteggiabili dall’appara-
                  fortificazioni dietro le difese della linea di confine. Una   to militare propriamente detto. Dalla città alla singola
                  difesa “in profondità”, invece, poteva sopravvivere anche   fattoria ogni nucleo abitato avrebbe dovuto fare affida-
                  a penetrazioni gravi e prolungate senza subire un tracollo   mento, per intervalli più o meno lunghi, soltanto sulle
                  totale. E questa resistenza elastica si aggiungeva alla fles-  proprie capacità di resistenza. Mai come in quel contesto
                  sibilità complessiva della strategia imperiale: in caso di   il ricorso alla fortificazione divenne esiziale. La situazio-
                  pericoli multipli presenti contemporaneamente su diversi   ne, per molti aspetti, può essere paragonata a quella pro-
                  settori, gli eserciti da campo potevano essere spostati da   vocata dai bombardamenti strategici dell’ultima guerra:
                  un settore all’altro per affrontarli seriatim, poiché i danni   nell’immediato non intaccavano la combattività delle
                  inferti durante i loro spostamenti non sarebbero stati ir-  truppe al fronte, esenti da perdite umane e materiali,
                  reparabili. 12                                       ma in breve, privandole dei rifornimenti e fiaccandone
                                                                       il morale con l’incertezza della sorte dei propri cari, ne
                                                                       determinavano il collasso, accentuando simmetricamen-
               12   Ivi, p. 183.                                       te l’aggressività nemica.



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